10 libri al femminile da leggere dopo i 50 anni

donna over 50 che legge un libro

I libri sono un bellissimo passatempo a tutte le età. La lettura ci arricchisce e ci dà la possibilità di condividere esperienze e opinioni con amici e parenti. Dopo i 50 anni le esigenze, anche sulla lettura, cambiano. Ecco perché ho voluto regalarti alcuni suggerimenti per le tue letture. Qui di seguito propongo una personale classifica di 10 libri scritti da autrici over 50 che sono dedicati, in modo differente, all’amore, alle passioni, alla famiglia e alla vita di coppia nell’età matura.

La maturità e l’esperienza di vita sono come un meraviglioso paio di occhiali che svela d’un colpo la verità e l’essenza delle cose, regalando il dono della sintesi e di lucida analisi a chi li indossa. Si esalta e affina la capacità di percepire le sensazioni e le emozioni, di viverle e di gestirle, non per abitudine (mai!) ma per una maggiore dimestichezza con le cose della vita e con il viversi. A esserne state così lucidamente capaci a vent’anni… ma questo è un altro discorso.

Tuttavia è grazie a questi occhiali virtuali che alcuni romanzi e racconti, ai quali forse per pregiudizio non hai mai pensato di interessarti, potrebbero svelare tra le pagine storie meravigliose e coinvolgenti.

Lascio volentieri da parte il cliché vecchio, trito e ritrito, delle donne che leggono in prevalenza romanzi rosa e mi rivolgo piuttosto ad alcune tra le autrici più note o contemporanee che sanno davvero sorprendere e affascinare lettrici e lettori.

Se per te, come per me, la letteratura è qualcosa di squisitamente estraniante, qualcosa che ti dà la possibilità di vivere, grazie all’immedesimazione, storie e avventure, ti consiglio di scorrere questa classifica di 10 libri al femminile di scrittrici over 50.

10) Maria Elena Ferro, Il secondo giro di giostra, ed. Cairo

È è l’opera prima di Maria Elena Ferro, autrice over 50 che racconta di Margherita, una donna che scopre la voglia di vivere l’amore fisico e mentale dopo la menopausa. Ultimo nella nostra classifica solo perché è l’ultimo arrivato sugli scaffali della libreria, questo romanzo viene raccontato in prima persona, come se si trattasse di un’autobiografia. Tuttavia l’autrice dichiara che è solo l’effetto dell’Io narrante: “Non è un romanzo autobiografico, o almeno, non lo è in senso stretto. Negli ultimi anni mi è capitato spesso di raccogliere le confidenze di mie coetanee che dopo l’incontro con un uomo che era riuscito a far perder loro la testa, avevano deciso di concedersi un secondo giro di giostra. I loro racconti mi hanno spinto a mettere su carta la storia di Margherita e del suo amante “ideale”. Un romanzo appassionato che svela tutto il desiderio di donne che non temono il tempo, le rughe e la menopausa e valorizzano – al contrario – la loro femminilità e maturità.

9) Daniela Rossi, Le ragazzone. Vivere con stile dopo i 50 anni, ed. Red@zione

Si tratta stavolta di un libro di racconti, leggeri e divertenti, che hanno come protagoniste 39 donne che hanno superato i 50, proprio come l’autrice. La caratteristica di queste signore, eterne “ragazze” (da qui il titolo) è quella di essere, ognuna per un motivo differente, eccessive, eccentriche, esagerate. Ecco che nasce l’ilarità di queste narrazioni brevi che un po’ svelano una nostra intima debolezza tutta contemporanea: il voler apparire sempre più giovani di quanto si è. Così, tra un sorriso e una risata, l’autrice, che è anche psicologa, suggerisce caso per caso le strategie esistenziali più efficaci e conclude con un esilarante test-concorso per assegnare il ruolo vacante di… Quarantesima Ragazzona.

8) Catherine Dunne, Un terribile amore, Guanda

Il nome di Catherine Dunne (classe 1954) non è certo nuovo alle appassionate di letteratura visto che qualche tempo fa ha sbancato le classifiche dei libri più venduti con “La metà di niente”, un vero best seller che consiglio vivamente. Tuttavia “Un terribile amore” sembra essere perfetto per le serate fresche d’autunno. Lo stile dell’autrice è quanto di più lontano dal romanticismo, in barba al titolo, anzi è essenziale e pulito, a tratti persino spigoloso.

È la storia di due donne, raccontata in parallelo, vite descritte a ritroso e segnate come e più di qualunque altra vita da errori e dolori. La cosa che accomuna Pilar e Calista è racchiusa nel titolo: un amore terribile, violento, a tratti impossibile da gestire, in contrasto profondo con il bisogno di realizzazione personale, ma così intenso da condizionare scelte e percorsi.

Chi lo ha letto sa che la storia scorre veloce come un film e lascia un lungo strascico di emozioni che perdura per giorni. Il finale è un po’ deludente (ma questo è un giudizio personale) tuttavia sarebbe stato davvero complesso riuscire a ottenere anche un finale col botto per una storia così intensa.

7) Lalla Romano, Le parole tra noi leggère, Einaudi (Premio Strega)

Un romanzo famosissimo pubblicato la prima volta nel 1969 e scritto quando l’autrice aveva 63 anni, che racconta, analizzandolo, il difficile rapporto tra madre (la narratrice) e suo figlio Piero. È l’eterna lotta tra la volontà di consegnare la chiave dell’indipendenza e dell’autonomia e il dissidio interiore del distacco e della “rinuncia” al ruolo di guida, di riferimento, di fulcro anche emotivo per la vita del figlio. Un tema molto comune anche tra le madri di oggi che si trovano ogni giorno davanti le problematiche di figli adolescenti o più grandi, ma sempre e comunque – a loro modo – “ribelli” e refrattari alle regole dei genitori.

Si tratta di una protagonista colta, libera, indipendente, insomma una donna “tosta” che si rivela debole nella sua unica “colpa” – o forse sarebbe meglio chiamarlo senso di colpa – di non ammettere l’attaccamento le la voglia di possesso di quell’amore tra madre e figlio che non viene accettato così com’è da Piero, un po’ introverso e chiuso, questo sì, ma che in fondo rispecchia con la sua età anagrafica e con la sua unicità e leggerezza, il suo tempo.

6) Dacia Maraini, Dialogo di una prostituta con un suo cliente, BUR (collana Teatro)

Un nome illustre quello di Dacia Maraini, del quale propongo però un testo tra i meno conosciuti, non fosse altro perché si tratta di una pièce teatrale, non di un romanzo, che però vale davvero la pena leggere. Il “plot” è proprio quello descritto dal titolo, che fu anche il titolo della mise en éspace, curata per la prima volta negli anni ‘70 da Walter Manfré. Si tratta di un copione duro che racconta della libertà della donna, in piena coerenza con gli anni in cui il testo fu scritto, sotto una luce cupa e rossastra di violenza. All’inizio il gioco è quello solito, un giovane studente si reca dalla bella Manila per consumare un amore e si offre ingenuamente di amarla e proteggerla, ma il dialogo con il cliente mette in luce l’inganno e l’unico desiderio reale, il possesso, svelando una matrice minacciosa e vuota.

5) Simonetta Agnello Hornby, Caffé amaro, Feltrinelli

Simonetta Agnello Hornby (nata a Palermo nel 1945) occupa un posto molto speciale nelle librerie delle donne, specie delle over 50, che hanno dimostrato un grande apprezzamento nei confronti delle sue storie e del suo stile. Il libro che consiglio in questa classifica è l’ultima fatica della scrittrice siciliana che ambienta nella sua terra la storia di Maria, una ragazza molto attraente che fa perdere la testa a un nobiluomo del posto che la vuole, nonostante lei sia molto più giovane e povera.

La storia si dipana dai Fasci siciliani, appena prima dell’ascesa del Fascismo, alla Seconda Guerra Mondiale. In primo piano ci sono le scelte inusuali della protagonista e le sue vicende amorose, tra Pietro e Giosuè, tra incontri clandestini e separazioni, tra attese e sgomento, alla scoperta della meravigliosa essenza della libertà e della consapevolezza delle proprie passioni e pulsioni, che governano davvero le azioni della protagonista. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a una serie di storie d’amore, ma lontane anni luce dai facili sentimentalismi dei romanzi cosiddetti “rosa”.

 4) Elsa Morante, La Storia, Mondadori

Ancora un romanzo storico, ambientato questa volta a Roma durante il periodo della Resistenza. Si tratta di un lungo racconto intenso, forte, corposo che ha come protagonista Ida, una donna attraverso gli occhi della quale il lettore è condotto dentro una città dilaniata dai bombardamenti, occupata, martoriata e affamata.

Ogni giorno è una lotta per mangiare, per sopravvivere, come belve in una foresta.

Per chi ama la storia del nostro Paese, questo sarà uno dei libri più belli, che difficilmente viene da chiamare romanzo, giacché molti degli eventi narrati sono frutto di una ricostruzione piuttosto puntuale di quel che nella “Città Aperta” accadde davvero. La storia è drammatica e cruda quanto il finale, ma è uno di quei viaggi che vale la pena intraprendere, seppure doloroso e impegnativo.

Elsa Morante (classe 1912) lavorò a questo libro, complesso ma scorrevole, a partire dal 1971 quando oramai gli orrori della guerra erano un ricordo lontano.

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3) Marcela Serrano, L’albergo delle donne tristi, Feltrinelli

Questo libro è dedicato a tutte quelle donne che hanno bisogno di mettersi o di rimettersi in gioco, con spontaneità e senza troppi pensieri e sovrastrutture. Nel romanzo l’atmosfera sudamericana si fa sentire come un vento leggero che abbraccia ogni periodo, ogni parola, ogni immagine e conduce dentro un albergo dove per tre mesi possono trovare un rifugio (soprattutto emotivo) donne ferite dalla vita e dall’amore. Donne di differenti origini e classi sociali, donne famose, professioniste, artigiane, giovani o anziane, poco importa. Non sono pazienti, né clienti ma ospiti: “l’albergo lo fai tu, è quello che desideri che sia” e non è proprio così anche nella vita?

Questo albergo è una grande metafora e un invito a correre, a lanciarsi alla scoperta di noi stesse, anche se questo provoca dolore o fatica, ma il lieto fine è assicurato. Marcela Serrano è nata a Santiago del Cile nel 1951.

2) Agota Kristof, La trilogia delle città di K, Einaudi

Quando arriverà l’ultima pagina sarà duro accettarlo. Questo autentico capolavoro travolge come un tir in corsa e sbalza nella realtà scura e nebbiosa di città misteriose e poco reali, fredde, cupe. Si legge di due fratelli Lucas e Klaus che si allontanano e si ritrovano, si perdono e poi ancora si rincontrano. L’atmosfera è talmente intensa che ti accompagnerà per tutta la giornata e poi ancora dopo, quando avrai terminato di leggerlo, ti resterà appiccicato addosso uno strascico invisibile di turbamento, di pensieri, di nebbia.

Certo, non si tratta di una storia lineare e distesa, ma è uno di quei libri che fa molto riflettere, pur senza voler dare alcun suggerimento sulla vita e sulle cose. È un libro non semplice, seppure la storia scorra e inviti alla lettura, per il suo contenuto psicologico e profondo.

Ecco perché questo stupendo romanzo merita un paio d’occhi consapevoli, maturi, adulti e appassionati, così come lo erano quelli di Agota Kristof quando ha composto questo libro, che viene considerato il suo capolavoro, a 63 anni.

1) Simone De Beauvoir, Una donna spezzata, Einaudi

Fa male e deve far male. In queste tre storie, generate da una penna maestosa, troverai quello che hai sempre temuto e che forse hai anche in parte vissuto. È come trovarsi di fronte all’improvviso uno specchio e vedere ciò che si è sempre negato a sé stesse. Fa male, ripeto, ma è proprio in questa spietata crudeltà, tutta al femminile, il meraviglioso potere di questo libro, che può cambiare davvero la vita.

È un libro al femminile – anzi di più – esclusivamente femminile. Tutto è donna, ogni singolo ragionamento, ogni soggetto-verbo-complemento, ogni pensiero, sono “donna”.

Sono tre racconti di tre donne in crisi: Monique, che ha sempre creduto nel suo matrimonio e nel suo ruolo di moglie: sicura in casa, nel gestire la vita familiare, nel provvedere agli altri con la certezza di essere necessaria. Perfetta. Fin quando il marito non le confessa un tradimento. C’è poi la madre di Philippe, devastata dal fatto che suo figlio preferisca lo spirito pratico e conservatore della moglie. Infine Murielle che non ha né mariti né figli, ma due matrimoni alle spalle finiti male e una figlia suicida che la condannano a una solitudine ostentata, che la rende cruda e volgare, astiosa verso il mondo e verso la spiritualità.

In queste pagine ci siamo noi e c’è tutto il nostro mondo spietato e totalizzante che Simone De Beauvoir, certamente con una consapevolezza che solo la vita vissuta e l’esperienza delle cose possono dare, ha pubblicato nel 1967, allo scoccare dei suoi 60 anni.

Buona lettura!

Siamo certe che almeno una di queste proposte saprà incontrare il tuo animo e sappiamo che almeno una di queste penne eccellenti farà breccia nel tuo cuore, così com’è stato per noi.
Ti auguriamo di passare ottimi momenti di relax in compagnia di uno di questi libri anche perché: “Chiunque dica che abbiamo una sola vita per vivere non ha ancora imparato a leggere un libro“.

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