Premenopausa e alterazioni del ciclo mestruale

premenopausa e alterazioni del ciclo mestruale

Affrontiamo oggi uno di quegli argomenti difficili che poche donne hanno il coraggio di raccontare e/o confidare al ginecologo o alle amiche. Parliamo delle modificazioni del ciclo mestruale in premenopausa.

Dopo 25 – 30 anni di ciclo mestruale più o meno regolare, quello che per ogni donna è un fatto consueto e personale, un “appuntamento fisso” a volte doloroso e sgradito, inizia a cambiare. Molte giovani donne pensano che a un certo punto della vita il ciclo mestruale scompaia all’improvviso, così come ha fatto la sua sconvolgente comparsa molti anni prima; alcune addirittura “non vedono l’ora” di liberarsi da un ciclo fastidioso, ingombrante, sintomo di una fertilità vista oramai solo come “pericolosa” e fuori luogo.

Poi però quando arriva ci si rende conto che non è così: che il ciclo non si interrompe di colpo, che la sindrome premestruale non scompare nel nulla, che – tutto sommato – quell’appuntamento mensile ci mancherà un po’.

Dai 45 anni qualcosa cambia: ecco come si modifica il ciclo mestruale

Il periodo della premenopausa può durare fino a 6 anni, durante i quali il corpo manifesta i segni di questo cambiamento, oppure durare molto poco, appena qualche mese, giusto il tempo di rendersi conto di essere entrate un’altra fase della vita.Fastidi intimi durante la menopausa

Così come per il ciclo mestruale, fatto molto personale e diverso da donna, a donna, così anche il periodo della premenopausa può essere vissuto diversamente e presentarsi in forme non sempre uguali.

“In questo periodo della vita femminile le fluttuazioni ormonali tipiche del ciclo mestruale non sono più precise come un orologio – spiega Rossella Nappi, docente di ginecologia e ostetricia dell’Università di Pavia e ginecologa dell’Ambulatorio di endocrinologia ginecologica e della menopausa del Policlinico San Matteo di Pavia – Le alterazioni fisiche in alcuni casi possono essere lievi, in altre i sintomi possono essere molto consistenti e fastidiosi, ma ciò che accomuna tutte è un calo rapido della fertilità. Con la premenopausa si entra in sostanza nella “fertipausa”, una fase in cui è ormai molto difficile avere un figlio. Il segnale per riconoscerne l’arrivo è la presenza di alterazioni del ciclo più o meno marcate: le mestruazioni diventano più scarse o più abbondanti, arrivano dopo un numero minore o maggiore di giorni rispetto al consueto, il ciclo si accorcia o si allunga”.

In termini più specifici, le più comuni alterazioni del ciclo in premenopausa sono:

  • Polimenorrea è quando i periodi mestruali sono troppo ravvicinati uno all’altro. Tra due mestruazioni possono trascorrere anche meno di 25 giorni, al punto che potrebbero verificarsi due cicli nello stesso mese.
  • Oligomenorrea è l’esatto opposto, ovvero quando i cicli si allontanano a tal punto da “saltare un mese” (o più). Alcune donne sono abituate all’irregolarità mestruale anche durante il periodo fertile, tuttavia nel periodo di premenopausa è una caratteristica comune durante il quale l’oligomenorrea si rivela costantemente.
  • Spotting o metrorragia, indicano la comparsa di piccole perdite ematiche prima del flusso o tra un ciclo e l’altro. Tali perdite di sangue possono intervenire in coincidenza di una ovulazione e possono essere associate a dolori  ?.
  • Menorragia, ovvero flusso più abbondante o cicli lunghi (fino a 10/15 giorni). La causa più frequente di mestruazioni abbondanti è sicuramente il ciclo anovulatorio (cioè senza ovulazione). Il progesterone, che stabilizza l’endometrio e lo compatta permettendone una facile espulsione attraverso il flusso mestruale, viene secreto solo se c’è l’ovulazione. Questo spiega perché in assenza dell’ovulazione si avrà un endometrio che sfalderà irregolarmente al momento della mestruazione provocando una abbondante perdita di sangue.
  • Amenorrea, indica la scomparsa del ciclo mestruale per un periodo di almeno 3 mesi. Quando questo episodio si verifica in premenopausa non sempre è il segnale della fine delle ovulazioni. È pertanto opportuno non abbandonare le abituali prassi contraccettive.

Altri sintomi della premenopausa e controlli da fare

Accanto alle alterazioni del ciclo mestruale in premenopausa, esistono altri sintomi che si accompagnano a una generale irregolarità del ciclo e che confermano in modo più deciso che si sta entrando in una nuova fase della vita.

Dalle prime vampate all’insonnia, dal calo (temporaneo) della libido, a qualche chiletto in più sull’addome fino ad arrivare alla secchezza e al prurito, che però si manifestano principalmente in post menopausa, ogni donna sperimenta una premenopausa differente ma quel che è certo è che: “Se ci si accorge di avere un ciclo irregolare e di essere entrate in premenopausa […] e i sintomi come le vampate non ci sono, è molto probabile che andremo incontro a una menopausa di cui ci accorgeremo poco – osserva ancora la ginecologa Nappi – Se invece si è più vulnerabili già in questa fase lo saremo anche dopo, è perciò opportuno essere seguite più da vicino”, ovvero da un ginecologo che sappia consigliare una terapia giusta per i tuoi problemi.

La grande variabilità che si registra nelle donne determina la possibilità che tu neppure ti accorga di essere giunta alla fase premenopausale, perché il tuo ciclo continua regolarmente fino alla fine, lasciando spazio a qualche irregolarità solo negli ultimi mesi.

Trova un esperto

In ogni caso, anche se non avverti sintomi preoccupanti oppure non hai fastidi, ti consiglio di prenotare una visita dal tuo ginecologo di fiducia oppure da uno specializzato in menopausa. Il climaterio, infatti, segna un momento in cui è opportuno effettuare una serie di esami per verificare come i cambiamenti ormonali stanno influenzando la salute personale e in particolare:

  • un’analisi del sangue completa che riporti i valori del colesterolo per tenere sotto controllo i rischi cardiovascolari;
  • controllo dei valori di trigliceridi, glicemia, insulinemia, vitamina D;
  • un pap-test e un’ecografia transvaginale che possano valutare l’ispessimento dell’endometrio uterino e controllare che non ci siano i primi sintomi di Atrofia Vulvo Vaginale;
  • una mammografia per continuare correttamente una prevenzione che deve essere fatta durante tutto il corso della vita e, in ogni caso, dopo i 35 anni.

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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Emmanuele A. Jannini

Ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica

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Roberta Rossi

Psicologa, Psicoterapeuta e Sessuologa

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Psicologo, Psicoterapeuta

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Clinica Ostetrica e Ginecologa

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Medical Advisor Shionogi
(Ottobre 2016/Agosto 2018)

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MSL & Medical Advisor Shionogi (agosto 18/settembre 20)