Atrofia Vulvo Vaginale: sintomi, effetti, possibili cure

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Si tratta di una condizione patologica molto comune eppure ancora poco conosciuta dalle donne in menopausa, che ne sono colpite nella metà dei casi. Ecco come riconoscere i sintomi, quali sono gli effetti e le cure possibili per l’Atrofia Vulvo Vaginale.

Le informazioni mediche contenute in questo articolo sono state approvate dal nostro staff di medici e specialisti

La medicina parla chiaro: non si tratta di una delle paturnie della menopausa, ma di una vera e propria condizione patologica che ha anche la scomoda caratteristica di essere progressiva, ovvero di peggiorare nel tempo se non opportunamente trattata e di cronicizzare.

Ecco perché, se sei prossima alla menopausa oppure sei già nella fase conclamata, dovresti leggere attentamente questo articolo.

Atrofia Vulvo Vaginale o Atrofia Vaginale: definizione scientifica

Secondo la nota ginecologa Alessandra Graziottin, che si occupa in modo specifico delle problematiche femminili inerenti la menopausa e la vita di coppia, l’Atrofia Vaginale è “una condizione patologica femminile che riguarda circa una donna su due in post menopausa e i cui sintomi principali sono secchezza vaginale e dolore durante i rapporti sessuali. È ancora poco conosciuta e sotto diagnosticata: il 63% delle donne non sa che è una condizione cronica ed oltre il 50% dei medici non ne parla con la paziente”.

Si tratta dunque di una casistica molto presente, di una condizione diffusissima, ma della quale si parla poco anche per l’imbarazzo e la tipica ritrosia femminile che emerge quando bisogna mettere sul piatto la propria vita intima, la propria attività sessuale e la vita di coppia.

Sintomi dell’Atrofia Vulvo Vaginale (AVV): innanzitutto secchezza e prurito

Una sensazione di irritazione, di bruciore, di prurito costante che riguarda la zona intima e che continua per tutta la giornata e che non trova sollievo. Sono questi i sintomi principali dell’AVV, che compaiono agli inizi della malattia.L'Atrofia Vulvo-Vaginale interessa una donna su 2

Essendo una sintomatologia comune a molti altri disturbi frequenti – come infezioni (candida, cistite), irritazioni di varia natura (da uso di detergenti sbagliati, come conseguenza di una cura farmacologica, dopo rapporti intimi particolarmente focosi, etc.) o anche connessa a certi tipi di infezioni virali come l’herpes simplex – spesso viene confusa per qualcos’altro e dunque non trattata opportunamente.

In maniera più semplice: quando compare un prurito intimo, è più immediato pensare a una candida e iniziare una terapia a base di fermenti e lavande, la stessa che probabilmente ha risolto la questione già decine di volte nella vita. È raro che al primo prurito si pensi a chiamare il ginecologo.

Lo stesso vale per la sensazione di secchezza vaginale che molte donne provano dopo la menopausa ma alla quale attribuiscono una questione normale, “un cambiamento legato all’età”. No. Potrebbe non essere così.

La vagina è una mucosa ed è un ambiente umido per definizione. È vero che il calo degli estrogeni in menopausa comporta una riduzione fisiologica di questa condizione di lubrificazione naturale, ma la secchezza non deve diventare un problema per la vita quotidiana, causare disagi e difficoltà nei rapporti intimi con il partner.

Se accade ciò bisogna contattare al più presto il ginecologo per il semplice sillogismo che vuole che “ciò che è normale, non fa male”.

Altri sintomi dell’Atrofia Vaginale: il dolore ai rapporti (dispareunia) e le perdite rosso vivo

Dopo i primi sintomi, più blandi e poco riconoscibili, c’è un campanello d’allarme che va attentamente ascoltato e che potrebbe essere  un inconfondibile segnale che c’è qualcosa che non va: parliamo della dispareunia, ovvero del dolore ai rapporti sessuali, il sintomo più tipico dell’Atrofia Vaginale in menopausa.

Si tratta di una sensazione dolorosa che si manifesta al momento del contatto intimo (dispareunia superficiale) oppure durante il rapporto (dispareunia profonda) e che comporta difficoltà nella penetrazione, nel completamento dell’atto sessuale, nel raggiungimento del piacere.

Oltre al dolore possono comparire (contestualmente o successivamente) delle perdite rosso vivo. Non si tratta di perdite come quelle mestruali, ma – se connesse all’AVV – del sanguinamento di vere e proprie microlesioni e abrasioni causate dallo sfregamento di pareti vaginali troppo sottili, fragili e secche (condizioni che possono caratterizzare le pareti vaginali in una donna in post menopausa). Per questo motivo le perdite sono di un colore vivace.

Effetti dell’Atrofia Vulvo Vaginale: stop ai rapporti intimi (ma non va bene!)

“Il 67% delle donne con Atrofia Vulvo Vaginale evita l’intimità con il proprio partner”, scrive la ginecologa Rossella Nappi su un trattato scientifico. Stiamo parlando di più della metà delle donne dopo i 55 anni.

L’intimità con il partner è un momento importantissimo nella vita di coppia, che contribuisce a mantenere saldo il legame, che rende più felici e che – soprattutto – tiene allenate delle parti del corpo che altrimenti, a lungo andare, diventano meno efficaci, meno attive.

È il caso del pavimento pelvico femminile che viene sollecitato durante l’attività intima e che, anche grazie a essa, mantiene le sue funzioni di sostegno e di controllo degli sfinteri e della vescica, ma non solo. Una buona attività intima migliora la pressione arteriosa (abbassandola), migliora la qualità del sonno, aiuta a mantenere il controllo del peso perché durante l’atto sessuale si bruciano calorie, rinforza i muscoli di tutto il corpo e aiuta ad abbassare i livelli di stress perché il corpo produce naturalmente endorfine.

E tu sai quanto questi punti siano importanti, ora che sei in menopausa…

La cura per l’Atrofia Vaginale inizia con una visita dal ginecologo

Trova un esperto

Fatti coraggio e chiama il tuo ginecologo di fiducia oppure un altro specialista, magari esperto di problematiche della menopausa. È il miglior regalo che puoi fare alla tua vita matura.

L’Atrofia Vaginale, infatti, tende a cronicizzare e per questo va individuata e controllata al più presto: una diagnosi precoce è la migliore alleata di una soluzione efficace al problema.

Il tuo ginecologo saprà indirizzarti verso percorsi calibrati sulla tua condizione generale e insieme potrete trovare la via più conforme alle tue abitudini e meno impattante sulla vita quotidiana. Oggi le soluzioni sono diverse e alcune di esse si sono rivelate molto efficaci.

Dunque supera l’imbarazzo e prenditi cura di te: la tua salute intima è importantissima e il fatto che tu sia in menopausa non significa che puoi dimenticarti di avere una parte del corpo da curare e da preservare.

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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