6 cose che ho imparato grazie alla (o nonostante la) menopausa

cose positive sulla menopausa
di Rossella Boriosi
Autrice del libro “Nega, ridi, ama. Diario tragicomico di una menopausa”, Giunti.

«Ogni età ha la sua bellezza» dicono le persone sagge, però lo dicono quando hanno trent’anni – motivo per cui non ti viene voglia di riflettere sulle loro parole quanto piuttosto prenderle a ceffoni. Forti.

Il problema è che hanno ragione. Persino la menopausa, con tutta la sua brava crestomazia di sconquassi e disturbi, ha degli aspetti positivi. Io ne ho trovati almeno sei, ma solo perché sono superficiale e cialtrona: in realtà sono molti di più.

Seguo con interesse le pagine facebook dedicate alla menopausa, il che è come sbirciare l’incidente stradale nell’altra corsia: sai che non devi ma lo fai comunque. Poi, ci stai male. Il problema non sono le utenti quanto il fiotto di lamentazioni che da queste scaturisce e il momento introspettivo che ne consegue: questa signora lamenta deficit cognitivo e perdita della memoria, sta per caso succedendo anche a me?

Sta succedendo anche a me cosa, che stavo dicendo? Ah, già, l’insonnia da menopausa: ce l’ho. Vampate notturne, manca. Sudorazione, manca. Secchezza vaginale, lasciamo perdere. Dolori articolari… ecco cos’era quel fastidio diffuso, i dolori articolari da menopausa! Se non avessi letto questa sorta di cahiers de doléances che sono le pagine a tema non avrei messo in relazione le due cose dunque meglio che smetta prima che irrompano tachicardia, instabilità umorale, depressione da carenza di estrogeni e aumento degli effetti della forza di gravità.

Perché la menopausa funziona come il bugiardino delle medicine: leggi le controindicazioni e ti convinci che la avrai tutte, ma quante volte volte arrivano davvero? Quasi mai, per cui diciamolo: la menopausa non è affatto una discesa negli Inferi attraverso un percorso di acciacchi e desolazione. Ci sono, di fatto, tanti aspetti positivi che solo a voler trovare i principali persino io – con la nota superficialità che mi contraddistingue – ne sono riuscita a trovare immediatamente sei.

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1)    Dolori mestruali: un lontano ricordo!

Sotto il meme che gira questi giorni nei social – quello in cui un candidato in campagna elettorale promette di restituire le mestruazioni alle donne in menopausa – la reazione più comune è di divertito diniego: grazie, come se avessi accettato.

Santo cielo, ma vi ricordate cosa erano le mestruazioni? Accecate dal tourbillon ormonale confondevamo lo scoppiare dei follicoli con lo scoppiare di grandi amori e scambiavamo per passione amorosa quella che era una biologica, sacrosanta voglia di fare sesso – ma vallo a spiegare alle ragazze che siamo state (ho conosciuto gente che si è ritrovata sposata per colpa di ovulazioni particolarmente estroverse ).

Attraversavamo fasi luteiniche depressive che ci rendevano gonfie, brufolose e moralmente instabili e alla fine di queste arrivavano loro, le mestruazioni: cinque giorni in ostaggio di crampi e sanguinamenti, solitamente in perfetta sincronia con le ferie estive. Cinque giorni vissuti con dei piccoli materassi tra le gambe e un’amica compiacente a cui chiedere se fossero visibili sotto i jeans. Cinque giorni al mese, tutti i mesi, per anni.

Ebbene, non è meraviglioso non dover passare più attraverso tutto questo?

2)    Menopausa fa rima con evoluzione

Lo so, lo so, per il sentire comune la fine dell’età fertile ufficializza l’entrata nella parabola discendente. Per dirla come Vasco Rossi: prima eravamo giovani, però adesso siamo cosa?

«Evolute» risponde Jane Fonda, ottantenne immarcescibile capace di far innamorare di sé (ancora, per la seconda volta, cinquant’anni dopo) Robert Redford. «Oggi viviamo in media 34 anni in più dei nostri bisnonni, cioè abbiamo un’intera seconda vita da adulti – ha detto Fonda – Eppure la nostra cultura non ha ancora fatto i conti con questo cambiamento e aderiamo al vecchio paradigma secondo cui si nasce, si raggiunge il massimo delle proprie potenzialità e infine comincia il declino. Grazie al cielo, però, sempre più persone stanno gettando uno sguardo nuovo su questo terzo atto realizzando che non si tratta affatto di una fase discendente della vita quanto piuttosto una progressione verso lo sviluppo dello spirito, una evoluzione verso il completamento di sé». L’attrice suggerisce di riflettere sul proprio passato per correggere il proprio presente e portare a compimento il cammino attraverso l’empatia e l’introspezione, diventando un modello per le giovani generazioni.

Dunque, se siete entrate in menopausa, ché è adesso che le cose si fanno interessanti

3)    Menopausa e libertà sono sinonimi

No, questa volta non alludo alla libertà dalle mestruazioni quanto quella di decidere e di agire per se stesse, finalmente libere da Fastidi intimi durante la menopausacondizionamenti esterni, obblighi morali e convenzioni sociali. «Non vedo l’ora di avere la tua età per fare quel che cavolo mi pare» sospira mia sorella. Ha ragione. Per qualche oscuro meccanismo mentale, la libertà dal ciclo mestruale si riflette nella libertà di pensiero e di azione: ad esempio, quello che ho imparato sulla menopausa è che fondamentalmente me ne frego di essere in menopausa

4)    La menopausa è antiage

Se in Occidente si parla di menopausa solo con un lessico pieno di parole che esprimono perdita, carenza e termine, in Oriente è tutta un’altra storia. In Cina, ad esempio, la menopausa è considerata una rinascita, tanto che viene chiamata “Seconda Primavera”. Per la medicina tradizionale cinese la menopausa è un alleato contro l’invecchiamento e non la sua causa, perché l’interruzione del ciclo mestruale consente alla donna di riequilibrare yin e yang e indirizzare verso se stesse quelle forze prima destinate alla riproduzione. Nella cultura indiana, invece, la menopausa è rappresentata dalla Dea Kalì che balla sopra un cadavere, metafora del cambiamento e della trasformazione.

Insomma non siamo vecchie, viviamo solo nella parte di mondo sbagliata.

5)    Con la menopausa si risparmia

Non solo si risparmia sulla spesa di assorbenti e coppette, ma anche sul guardaroba. «Arrivate a questa età si ha una personalità ben definita e precisa, si scelgono abiti e accessori indipendentemente dal gusto dei più e non si sente più il bisogno di piacere agli altri a tutti i costi: la libertà, la sicurezza e la scioltezza che si guadagnano valgono quanto la giovinezza che si perde. Inoltre, il discorso “Cavolo, con quell’abito starei benissimo!” non è più tanto convincente e diventa più semplice razionalizzare gli acquisti». Lo dice la mia fashion blogger ultracinquantenne preferita, quindi ha ragione lei.

6)    Il sesso migliora

Ricordate la paura di gravidanze indesiderate, il calcolo dei giorni fertili, i contraccettivi dell’ultimo secondo, i salti della quaglia e altre amenità?

Neanch’io.

(E no, non vale appellarsi ad atrofie vulvo vaginali, secchezze varie e rapporti dolorosi: quelle sono cose che si superano con le cure adeguate, suvvia!)

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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