Conserva il tuo stile anche dopo i 50. Se ti piace puoi ancora portare i tacchi alti…

donna dopo 50 con tacchi

Portare i tacchi alti tutto il giorno può creare problemi alla schiena. Spieghiamo come fare per ridurre o prevenire questi problemi.

“Per le donne le scarpe sono quasi una parte del corpo. Una donna nuda con dei tacchi addosso può essere molto sexy, un uomo nudo con le scarpe fa ridere”.

Una citazione di Christian Louboutin, uno degli stilisti calzaturieri più famosi al mondo, la firma forse più bramata da ogni donna, consegna l’esatta dimensione di quel che le scarpe, specie quelle con i tacchi, rappresentano nella quotidianità femminile.

Molto più che un semplice accessorio, le scarpe giuste fanno sentire meglio, come se la forma delle suole avesse la magica potenzialità di agire sulla psiche, sull’umore, sull’atteggiamento verso il mondo.

“A volte, al momento di girare i primi piani, il regista mi diceva che, se preferivo, potevo togliermi i tacchi, perché “i piedi non si vedono…”. Non l’ho mai fatto: l’espressione di una donna con i tacchi è diversa da una senza”. Frivolo, forse sì, ma Sarah Jessica Parker, attrice della celeberrima sit-com Sex and the City, ha ben sintetizzato il concetto.

È anche per questo “potere”, che consegna al contempo sex-appeal e sicurezza a chi le calza, che è davvero difficile rinunciare al fascino delle scarpe con i tacchi, anche se sono spesso la causa di mal di schiena e dolori ai piedi e alle caviglie, specialmente dopo i 50 anni.

È davvero necessario essere disposte a soffrire oppure a rinunciare? Un’altra via è possibile. Ecco quale.

Tacchi alti causa del mal di schiena, ecco qualche esercizio utile

Portare i tacchi alti spesso o addirittura tutti i giorni, significa costringere il nostro corpo ad adottare una postura scorretta che è destinata a trasformarsi in breve tempo in mal di schiena. Chi ne soffre sa quanto può essere fastidioso e invalidante un dolore alla colonna vertebrale per le attività quotidiane.

I mal-di-schiena-da-tacchi più comuni sono i dolori a livello lombare, cioè quelli che si sviluppano a livello del bacino e del coccige e che sono causati dallo spostamento del baricentro in avanti. Questo vizio posturale è una conseguenza “normale” provocata dal fatto di avere un rialzo sotto i talloni: per mantenere l’equilibrio è necessario inarcare la schiena portando il petto in fuori; il sedere sporge di più all’indietro, la gamba è più slanciata, la curva lombare è accentuata. In questa situazione si ha senz’altro un vantaggio in termini estetici ma se questa posizione viene mantenuta per diverse ore, il rischio di sviluppare un mal di schiena è alto.

Innanzitutto c’è da dire che le donne che hanno una forma fisica migliore perché fanno costante attività sportiva, anche se leggera , hanno meno problemi perché la struttura muscolare riesce a compensare questo squilibrio posturale. È utile, in particolare, avere un buon tono a livello addominale che aiuta a restare ben erette, senza “spanciare” come se si avesse una lordosi.

Per rinforzare i muscoli del bacino e della schiena è necessario fare esercizi specifici: in palestra andrà benissimo un corso di pilates, se vuoi invece fare qualcosa anche a casa, puoi stenderti a terra con le gambe piegate e provare a sollevare i glutei mantenendo la posizione per qualche minuto.

Un altro esercizio molto utile da fare più volte durante il giorno, anche sui tacchi, è quello di contrarre i glutei e addominali tenendo in dentro l’ombelico. È un modo semplice di riportare in asse il bacino alleviando immediatamente il mal di schiena.

Se invece a dolere è il tratto cervicale, un altro punto nevralgico per le fanatiche dei tacchi alti, si può ricorrere ad esercizi di rilassamento, eseguendo delle lente e leggere circonduzioni del capo, prima in senso orario, poi in senso contrario, oppure a brevi passeggiate (in casa, mi raccomando!) con un libro in equilibrio sulla testa, come fanno le modelle per imparare a sfilare. Se nel primo caso otterrai l’effetto di rilassare e decontrarre i muscoli, con il secondo esercizio rinforzerai la muscolatura del collo e migliorerai la postura.

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Ci sono tacchi e tacchi. Ecco i 4 modelli meno dannosi per la schiena

Un tacco 12 o uno stiletto non sono per tutti i giorni, siamo d’accordo: si tratta di altezze impegnative che è difficile indossare con nonchalance. Mantenere l’equilibrio costringe la schiena a un super-lavoro di compensazione e l’inevitabile sovraccarico sulla caviglia e sull’avampiede provoca ulteriori dolori e ulteriori problemi di postura.

Concediti questi lussi nelle occasioni (quando magari sai che non passerai molto tempo in piedi!) mentre, per tutti i giorni, opta per una soluzione differente. Ecco le meno dannose per la schiena:

  • Zeppa

Intramontabile alternativa, dagli anni ‘70 la zeppa è rimasta nelle collezioni di moda senza mai perdere di attualità. È certamente piùFastidi intimi durante la menopausa comoda dei tacchi perché il piede riesce ad appoggiare meglio e a “scaricare” il peso su una superficie più ampia del solo avampiede grazie al sostegno offerto che continua anche sotto l’arco plantare. Inoltre, anche se alte, non sarà così difficoltoso camminare sui sampietrini o su un terreno non perfettamente liscio.

  • Tacco a cono, rocchetto o quadrato

Chi l’ha detto che per essere belli devono essere per forza sottili? I tacchi a cono, a rocchetto o quadrati sono tornati di moda in questi anni e sono una preziosa alternativa “comoda” allo stiletto. Il sostegno maggiore sotto il tallone garantisce una migliore stabilità che non obbliga la schiena a continui “aggiustamenti” per trovare l’equilibrio e non stressa le ginocchia e le caviglie.

  • Plateau

Per il evitare il mal di schiena anche 2 centimetri fanno la differenza e il plateau è un bel trucco per avere qualche centimetro di tacco in più, senza soffrire troppo. Inoltre l’avampiede resta “protetto” dalle asperità del terreno a volte così dolorose.

  • Scarpe fascianti, tronchetti e stivali

Quando si parla della correlazione tra scarpe e mal di schiena avere più sostegno significa migliorare la situazione. Ecco allora che un paio di tronchetti, di stivali o di scarpe fascianti (come le eleganti “corset heels” tutte stringate fino alla caviglia) migliora la comodità, anche se si tratta pur sempre di tacchi alti. Il punto è sempre lo stesso: se il piede è ben saldo nella scarpa, le caviglie, le ginocchia e la schiena non risentiranno eccessivamente della postura fuori asse. 

Niente tacco ma con stile è possibile: ballerine, francesine e sneackers

Se soffri di mal di schiena ricorrenti innanzitutto ti consigliamo di rivolgerti a uno specialista che sarà in grado di valutare la gravità della situazione indicandoti una terapia riabilitativa o farmacologica adeguata al tuo problema. Il dolore potrebbe infatti non essere determinato unicamente dai tacchi, ma solo accentuato da essi.

Chiedi consiglio allo stesso medico riguardo alle calzature da preferire, ma certamente il consiglio si orienterà verso scarpe più comode: “Meglio una scarpa bassa piuttosto che alta – dice Franco Eliseo, specialista in ortopedia dell’ospedale Santa Rita Hospital di Montecatini Terme (Pistoia) – Ma non bassissima: potrebbe provocare mal di schiena perché la colonna lavora male. In teoria la calzatura ottimale è quella con tacco medio di 4 o 5 centimetri.”

Il consiglio (anche di stile) è scegliere le intramontabili ed eleganti ballerine alla Audrey Hepburne, evitando però quelle rasoterra, oppure un paio di francesine stringate molto “English” ma altrettanto eleganti: se hai uno stile più classico saranno un’ottima alternativa al tacco, senza rinunciare ad una indubbia comodità, perfette da indossare a lavoro così come nel tempo libero.

Ultimo consiglio, per chi segue la moda, sono le sneackers sportive da indossare anche con un abbigliamento più formale: le marche più celebri hanno creato dei modelli sicuramente gradevoli nell’aspetto, che offrono il vantaggio della comodità dei materiali e delle forme senza rinunciare per forza a qualche centimetro in più.

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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