Abbiamo incontrato la ginecologa e sessuologa Raffaela Di Pace che, alle porte di un evento organizzato per le donne a Bologna, ci racconta come e perché continuare a farlo… fa bene e fa felici!

“La sessualità non ha limiti di età”. Una frase che potrebbe sembrare scontata ma che ovvia non è. “Avere una buona sessualità è un sintomo di buona salute e ci sono studi che hanno evidenziato la correlazione diretta che c’è tra una vita intima attiva e soddisfacente e il benessere dell’individuo”.

Sono le parole della dottoressa Raffaela Di Pace, specializzata in Ostetricia e Ginecologia, con un dottorato di ricerca in Fisiopatologia della Menopausa, che abbiamo intervistato alle porte di un evento che si terrà a Bologna, il prossimo 10 febbraio, e che è intitolato proprio come l’incipit di questo articolo: la sessualità non ha età.

Raffaela Di Pace
Dott.ssa Raffaela Di Pace

Noi de ilmiopiccolosegreto.it sappiamo benissimo quanto sia importante la diffusione di una corretta informazione sulla menopausa e sulle problematiche ad essa correlate: è da qui che parte l’attività di prevenzione che va fatta, specialmente perché, come specifica la dottoressa Di Pace: “La menopausa non è solo un periodo della vita di una donna, è quasi la metà della vita. Ecco perché dobbiamo lavorare affinché si possa considerare un periodo nuovo, e non solo come la fine di qualcosa – in questo caso della vita fertile – per arrivare ad una longevità sana e felice”.

La secchezza e il dolore possono diventare cronici

Donna con Atrofia vulvo-vaginale Donna con Atrofia vulvo-vaginale
Icona menopausa Buono a sapersi

Dolore ai rapporti

Il 59% delle donne in post-menopausa evita l'intimità sessuale.

Secchezza e dispareunia, cioè dolore ai rapporti, interessano circa il 70% delle donne in menopausa e questo accade perché nella maggior parte di esse si ritrovano i tipici segnali della sindrome genitourinaria o Atrofia Vulvo Vaginale”.

La dottoressa Di Pace ricorda quanto sia importante un intervento precoce rispetto a questi fastidi, ricordando che potrebbero non passare e peggiorare con il tempo, ecco perché è più che importante parlarne presto e seguire i consigli dello specialista.

“Nella mia esperienza di ginecologo con un PhD in fisiopatologia della menopausa, ho avuto modo di constatare personalmente che la secchezza vaginale è un problema importantissimo e che la maggior parte delle donne in menopausa la subisce. Il problema è che spesso si tratta di un disturbo che viene trascurato perché si pensa che passi, ma non è così. Alcuni studi dichiarano che il 65% delle donne in menopausa non sa che le conseguenze dell’atrofia vulvo vaginale si possono risolvere ma vanno curate”.

“Ci sono tanti metodi e tecnologie che possono aiutare le donne a vivere la menopausa senza questi fastidi – continua la dottoressa – una vita intima serena è importantissima anche per la salute psichica, oltre che sessuale: non si può amputare l’attenzione verso una parte del nostro corpo tanto importante come l’area genitale, e non solo perché è il centro del piacere, ma anche perché le sue funzioni sono importantissime e vanno conservate il più possibile a lungo”.

Ginecologo esperto in menopausa
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Si può trovare un trattamento giusto per te: la chiave è la personalizzazione

Personalizzare i trattamenti per le problematiche derivanti dalla menopausa è tra le più importanti linee guida per noi ginecologi e questo perché l’attenzione e la cura per la nostra zona intima dovranno continuare a lungo, nel tempo”, specifica la dottoressa.

“Le donne devono sapere che l’Atrofia Vulvo Vaginale, così come le sue conseguenze, non passano da sole e si devono curare per tutta la vita. Ecco perché è particolarmente importante trovare una soluzione che non sia soltanto efficace ma anche coerente con le preferenze della donna. Sembra scontato? Abbiamo già svelato che il 65% delle donne – cioè, ben più della metà – non sa che secchezza e dolore ai rapporti non passeranno con una settimana di cure”.

Essere costanti con i trattamenti: la sfida più grande per le donne con AVV

“Io credo che sia giusto lasciare alla paziente la scelta del tipo di terapia da affrontare e questo per garantire una fondamentale costanza nei trattamenti. Al livello medico la chiamiamo aderenza al trattamento, un elemento fondamentale per assicurare la soddisfazione della paziente che riesce a gestire i sintomi in modo efficace”.

La dottoressa continua, raccontando la sua esperienza: “Uno dei problemi più grossi che noi ginecologi dobbiamo affrontare con le pazienti è sempre l’aderenza al trattamento. Molte donne inizialmente sentono di preferire dei trattamenti locali o topici, ad esempio, ma a lungo andare questo può diventare noioso o persino imbarazzante in alcune situazioni. Così può capitare che – a distanza di qualche mese – si ridiscutano le cose”

Esistono tanti tipi di trattamento e una buona notizia per noi donne

“Abbiamo la possibilità di comporre il piano terapeutico per la donna con trattamenti orali (ormonali e non), fisici, topici, vaginali che vanno spiegati alle donne con precisione perché poi bisogna seguire questi protocolli con costanza”, spiega la dottoressa Di Pace, che conclude con una buona notizia per tutte noi: “Possiamo studiare situazioni personalizzate al massimo, in cui si combinino tra loro diversi trattamenti per poter ottenere una soluzione ottimale e gestibile.

A titolo di esempio posso dirle che la maggior parte delle mie pazienti, direi l’85% circa, risponde bene a una terapia sistemica, sia al livello di sintomatologia che di aderenza al trattamento.

L’impegno di Konenki: il concetto della menopausa come cambiamento di vita

La cultura giapponese è rinomata per la sua capacità di esprimere concetti profondi attraverso singole parole e “konenki” (更年期) è un esempio perfetto di questo. Letteralmente traducibile come “periodo del cambiamento“, konenki si riferisce al periodo della menopausa, ma con una sfumatura culturale molto più ampia e positiva rispetto all’interpretazione occidentale.

In Giappone, konenki non è solo un termine medico per indicare la fine della fertilità femminile, è piuttosto visto come una fase di transizione verso una nuova fase di libertà, saggezza e rinnovata energia. Mentre in molti contesti occidentali la menopausa può essere vista con un certo timore o come un segno di invecchiamento, la cultura giapponese tende a considerare questo periodo come un’opportunità per le donne di reinventarsi. È la menopausa? Sì, probabilmente se dovessimo tradurlo lo diremmo proprio così, ma qui non c’è alcuna sottrazione (meno) né c’è un senso di fermare qualcosa (pausa).

Ecco perché l’associazione che promuove l’incontro del 10 febbraio al quale torniamo a invitarti si chiama proprio così: Konenki. E questo nome si traduce anche in un invito: parlare della tua sessualità, della tua menopausa e di come stai affrontando i piccoli disturbi che potrebbero costellarla è il primo passo per risolverli e prenderti cura di te e della tua vita intima.

Book readerI medici e i professionisti che hanno contribuito alla realizzazione e alla validazione scientifica dei nostri contenuti.


Staff Medico

Emmanuele A. Jannini

Ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica

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Psicologa, Psicoterapeuta e Sessuologa

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Psicologo, Psicoterapeuta

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Rossella Nappi

Clinica Ostetrica e Ginecologa

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Medical Advisor Shionogi
(Ottobre 2016/Agosto 2018)

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MSL & Medical Advisor Shionogi (agosto 18/settembre 20)