Ogni donna è diversa e ogni menopausa è diversa: è il mantra che ripetiamo spesso su queste pagine. Oggi cerchiamo di capire anche perché è importante personalizzare l’approccio ai disturbi.

La menopausa è un periodo significativo nella vita di una donna contraddistinto da profondi cambiamenti ormonali e fisici. Questa fase potrebbe portare con sé una serie di disturbi tra i quali secchezza vaginale, dolore ai rapporti e atrofia vulvo vaginale. Il condizionale è d’obbligo più che mai visto che non a tutte le donne accade e non tutte le donne che sperimentano questi fastidi li avvertono con la stessa intensità.

Ogni donna può vivere la menopausa in maniera diversa: gli stessi disturbi possono essere più o meno impattanti sul benessere quotidiano anche in base allo stile di vita che ciascuna donna conduce. Ecco perché è fondamentale un approccio personalizzato nel trattamento di questi disturbi che solo il ginecologo può trovare insieme a te.

Diversità dei sintomi e delle esigenze individuali

Come sempre utilizziamo “sintomi” in modo improprio visto che la menopausa è un evento naturale e non una malattia ma lo facciamo a beneficio della immediata comprensione della cosa, quindi capiamoci: non c’è niente di patologico.

Eppure, alcune volte, nonostante si tratti di eventi fisiologici, i disturbi della menopausa possono impattare piuttosto intensamente sulla vita di noi donne e non solo: una fastidiosa dispareunia – cioè il dolore sessuale che può intervenire durante o dopo un rapporto – oppure una secchezza particolarmente insistente o ancora perdite, bruciori o infezioni ricorrenti, possono influenzare anche la vita di coppia, oltre che quella personale.

Donna con Atrofia vulvo-vaginale Donna con Atrofia vulvo-vaginale
Icona menopausa Buono a sapersi

Dolore ai rapporti

Il 59% delle donne in post-menopausa evita l'intimità sessuale.

Molte donne vivono la menopausa senza disturbi ma se non è questo il tuo caso non sentirti sfortunata e non piangerti addosso. Per ciascuno dei tuoi disturbi può esserci una soluzione efficace e specifica: basta non sottovalutare i segnali che il corpo manda e parlarne da subito con un ginecologo.

Quali sono i disturbi o i segnali da non sottovalutare?

Lo sappiamo, siamo creature abituate a sopportare, anche il dolore. Ma questo non può diventare uno svantaggio o un’attitudine che ci rema contro. Dunque, da oggi in poi impegnati a considerare queste indicazioni e, più in generale, qualunque cambiamento tu possa avvertire nella tua vita di donna.

Prurito intimo: se dura da più di una giornata va controllato

Si può trattare di un’infezione che va quindi curata opportunamente (il medico può prescriverti un esame delle urine per verificare il tipo di infezione) oppure potrebbe trattarsi della conseguenza più immediata della secchezza vaginale. In ogni caso il prurito non è un fastidio da sottovalutare, specialmente se l’istinto a grattarti è irrefrenabile: oltre che essere imbarazzante, grattarsi può essere dannoso per la mucosa vulvare che si arrossa, dà bruciore e potrebbe riportare piccole lesioni da sfregamento che danno dolore e spesso sanguinano.

Sappi che il prurito che avverti dopo i 50 anni potrebbe non essere dovuto a una causa circostanziale, che va e viene, come una infezione. Potrebbe trattarsi del naturale cambiamento dei tessuti in seguito al calo ormonale del periodo: tutte le mucose del corpo si assottigliano e diventano più delicate con la carenza di estrogeni che è conseguente alla menopausa. Quindi, soluzioni fai-da-te, come sono tutti i rimedi che alleviano temporaneamente il sintomo ma non risolvono il problema, potrebbero non essere soddisfacenti e non ti aiuteranno a ritrovare il tuo benessere intimo. 

Ginecologo esperto in menopausa
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Perdite rosa

Quando si è in menopausa, notare una perdita ematica intima può creare un po’ di disorientamento. Superata l’apprensione iniziale però, è importante indagare con il proprio ginecologo la causa di queste perdite, che potresti notare quando usi la carta igienica oppure dopo un rapporto.

Anche in questo caso non serve far finta di niente. Le perdite, oltre che segnale di qualcosa che non va, possono anche testimoniare la presenza di atrofia vulvo vaginale, cioè di un processo degenerativo legato alla carenza estrogenica che porta i tessuti vulvari e vaginali ad assottigliarsi e a diventare più fragili e delicati. Queste fragilità possono causare microlesioni ovvero feritine, taglietti che, oltre a bruciare, possono anche sanguinare.

Anche in questo caso un approccio dedicato e specifico può essere la chiave per tornare a una situazione più normale.

Dolore dopo o durante i rapporti

La scomparsa degli ormoni sessuali fa perdere il 30% del collagene totale nei primi cinque anni dopo la menopausa. Questo significa non solo che compaiono le rughe e la pelle cambia di consistenza, ma anche che le mucose – quelle della bocca, degli occhi e anche della vulva e della vagina – non sono più trofiche, umide ed elastiche come dovrebbero essere: si assottigliano lasciando più scoperte le terminazioni nervose che si distribuiscono in modo molto fitto nell’area genitale e sono responsabili del piacere, così come possono esserlo del dolore.

La maggior parte di queste terminazioni si concentrano attorno al vestibolo vaginale, ovvero nell’ingresso del canale che dall’esterno conduce fino all’utero. Non stupisce allora se proprio il vestibolo sia la principale sede del dolore sessuale (dispareunia)e se la medicina abbia lavorato per creare degli strumenti di misurazione specifici per il trofismo del vestibolo atti a valutare la condizione della paziente.1

Importanza della personalizzazione dell’approccio al problema

Personalizzare il trattamento in menopausa non è solo una questione di comfort, ma può avere un impatto significativo sulla qualità della vita, sull’efficacia del trattamento e sulla prevenzione di potenziali rischi per la salute.

Approccio personalizzato non significa solo ricevere il trattamento più appropriato e benefico per la tua situazione ma anche scegliere la modalità più consona con il tuo stile di vita e con le tue preferenze.

Quel che vogliamo dire è che esistono trattamenti di tutti i generi e devi essere consapevole che puoi scegliere la modalità che ti è più comoda: trattamenti topici, ovuli, applicazioni esterne ma anche trattamenti orali e non ormonali che possono essere preferiti da alcune donne.

Ad esempio, in un recente studio2 è stato evidenziato che le donne alle quali è stato consigliato un trattamento orale non ormonale sono mediamente più soddisfatte del trattamento rispetto ad altre soprattutto per la facilità d’uso (83,9%) che non è un aspetto da sottovalutare: un trattamento semplice da gestire per la paziente è spesso la migliore garanzia per la continuità del trattamento3.

Trovare un metodo di somministrazione gradito e agevole significa ottenere la continuità del trattamento che potrebbe essere un fattore chiave per raggiungere un risultato soddisfacente.

Un ginecologo esperto può fare la differenza

Un ginecologo esperto in menopausa gioca un ruolo fondamentale nell’identificare il trattamento più adatto. È importante una comunicazione aperta e onesta con il tuo ginecologo per discutere di tutti i sintomi e le preoccupazioni, permettendo così di sviluppare un piano che rispecchi tutte le esigenze.

Sentiti libera di richiedere un secondo parere oppure di cambiare ginecologo se senti che con il tuo non c’è una relazione sufficientemente schietta per un dialogo aperto e senza vergogna. Qui trovi un elenco di ginecologi segnalati dalla Società Italiana Menopausa (SIM): puoi trovare quello più vicino a casa tua e chiamarlo per un appuntamento.

Il tuo benessere dipende anche da te: un piccolo gesto, come quello di telefonare per un appuntamento, può aiutarti a ritrovare il tuo benessere quotidiano.


Riferimenti bibliografici:

  1. https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36722687/
  2. R. Sánchez-Borrego, M. V. de Diego Pérez de Zabalza, M. J. Alfageme Gullón, M. L. Alija Castrillo, M. Sánchez Prieto, S. Palacios, A. J. González Calvo, J. J. Quijano Martín & M. J. Cancelo (2023):  Satisfaction and medication adherence in women with vulvovaginal atrophy: the CRETA, Climacteric, DOI: 10.1080/13697137.2023.2190508
  3. S. Palacios, R. Sanchez-Borrego, B. S. Alvarez, F. L. Salcedo,J. Gonzalez Calvo, J. J. Quijano Martín, M. J. Cancelo, M. Fasero (2023): Impact of vulvovaginal atrophy therapies on postmenopausal women’squality of life in the CRETA study measured by the Cervantes scale, Maturitas, https://doi.org/10.1016/j. maturitas.2023.03.007

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