Rapporti navigati e problemi di secchezza. La storia di Luisa

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Un’altra donna, un’altra lettrice ha deciso di raccontarci la sua esperienza con l’atrofia vulvo-vaginale prendendo in esame il suo rapporto con il marito. Un’unione longeva, navigata, solida, che pure ha subito qualche scossone con l’arrivo della menopausa.

“Non mi aspettavo che succedesse questo dopo la menopausa, nessuno mi aveva mai parlato della secchezza intima, sentivo altre persone, ho tante amicizie e anche per il lavoro che ho fatto (l’infermiera, ndr), ho parlato anche con persone qualificate, ma non pensavo che potesse succedere a me perché non ho mai avuto problemi con il ciclo, mai avuto problemi sessuali… niente insomma e forse per questo non l’ho accettato”.

Luisa (nome di fantasia, ndr) è sposata da più di 30 anni, una donna forte, decisa, dal piglio determinato che non si lascia scoraggiare. Ha deciso di raccontare a tutte le altre donne la sua esperienza con il climaterio e con i disturbi tipici di quella che è una fase naturale della vita di una donna ma della quale troppo poco spesso si parla.

“Io non sapevo neanche dell’esistenza di certi problemi, insomma, se dico Atrofia Vulvo Vaginale, la maggior parte delle amiche mi dice: Ma che cos’è?trova un ginecologo esperto in menopausa

Si parla moltissimo del desiderio e della libido maschile, specialmente nei rapporti di lunga durata, ma mai di libido femminile. Ma questa specie di tabù, di segreto, non riguarda solo la sfera della libido. Si sanno una serie di cose che possono succedere quando arriva la menopausa: si parla di vampate, di osteoporosi, di fine delle mestruazioni, del fatto che si ingrassa, di depressione…. ma non ho mai pensato che potesse esistere una questione legata all’atrofia, un’alterazione delle pareti vaginali. Per cui ci sono rimasta proprio sorpresa”.

Per Luisa avere “scoperto” la secchezza e l’Atrofia vaginale ha significato innanzitutto una modificazione del rapporto con il suo compagno, suo marito: una relazione felice, serena, solida che a suo dire non ha mai avuto particolari momenti di crisi né di flessione del “piacere di stare insieme”.

“Quando l’ho scoperto infatti è stato… è stato brutto, insomma… sinceramente per un po’ di tempo non l’ho neanche affrontato e ho sbagliato perché avrei potuto trovare qualche soluzione in più. Non sapevo neanche che fosse un problema legato alla menopausa”.

Luisa sottolinea l’importanza di una diagnosi precoce e l’importanza assoluta di farsi visitare da un ginecologo “che ne sa di menopausa, da un medico che è abituato a questo tipo di pazienti, perché non tutti sono preparati sull’argomento.

Quando mi è successo questo e ne ho parlato a casa, mio marito mi ha spinto verso la sfera medica, mi ha detto: Guarda trova una persona brava che ti possa seguire, se vuoi ti aiuto a trovarne una…. Però non è facile parlarne, insomma, è un problema mentale, un dolore misto ad ansia, come una paura di non riuscire. Per cui non so se mio marito ha mai capito veramente cosa provassi”.

Insomma, devo essere sincera, non ho avuto particolari problemi in menopausa, insomma non mi ha colto di sorpresa, ma l’unica cosa che non sapevo era di questa secchezza che mi ha dato anche parecchio fastidio nel mio rapporto affettivo. Non me l’aspettavo in modo così significativo.

Arrivo della menopausa: “assestamento” nella coppia

“Nei primi momenti ho avuto qualche vampata, qualche sbalzo d’umore, però soprattutto non mi andava di avere rapporti, anche per via di questa secchezza, insomma: con mio marito ne abbiamo parlato e gli ho detto: “Mo’ mi devi lasciar stare per un po’ perché per il momento non mi sento”, era uno stato così, come si dice? Disfunzionale. Il primo anno è stato più brutto perché le cose che non mi aspetto non le accetto. Quello che sapevo della menopausa era tutto molto vago”.

“Una informazione puntuale su tutto quello che accade nel corpo di una donna durante la menopausa, su quali possono essere i disturbi e i disagi, al di là delle “classiche” vampate, in effetti manca e davvero non se ne parla mai” (e in questo senso spero davvero, con questo blog, di darti una mano!, ndr)

La difficoltà a condividere è grande. Anche quando dovevo andare in farmacia a comprare delle cose per la menopausa… insomma la prima volta c’era una donna, ma la seconda volta c’era un uomo ed è incredibile di quanto imbarazzo abbia provato perché se per gli uomini maturi si parla di sessualità, vedi il Viagra o altre cose simili, per le donne questa cosa della sessualità dopo la menopausa sembra essere un tabù. Se tu ci fai caso, nella comunicazione si parla di impotenza maschile ma mai, dico mai, di difficoltà femminile, delle nostre questioni”.

“In generale diciamo che l’intimità è diventata più difficile, quando uno è sposato da tanto non è che pensa sempre solo a quello, ecco. Però quando c’è la voglia di stare bene e la cosa diventa un po’ problematica proprio a causa di questa secchezza vaginale, a volte anche del dolore, certamente non è piacevole e non aiuta la coppia.

Il fatto è che quando un rapporto va avanti da tanto tempo ad un certo punto pensi anche che sia mancanza di coinvolgimento, insomma, pensi che ci sia qualcosa che non va, ti chiedi se forse non c’è più quel trasporto, quella passione… insomma una situazione anche stressante.

Ma in realtà non è così, è una cosa che succede a tante e che si può risolvere parlandone con il medico.

Certo, a volte sento che c’è uno stato d’animo diverso da giorno a giorno. Ci sono stati dei momenti nei quali sono stata particolarmente giù di morale. Da quando sono in menopausa mi sento cambiata io come donna e il percorso per ritrovare te stessa non è sempre immediato, ecco. Ci ho messo un po’ di tempo a capirlo io, figuriamoci lui.

È vero che non tutti gli uomini hanno la capacità di approcciare nel modo giusto il problema, il rischio di compromettere il rapporto è più dal punto di vista degli uomini, perché si trovano di fronte a una situazione inattesa, della quale non si parla, figuriamoci che non ne avevo mai sentito parlare neppure io che sono donna… ma moltissimo dipende da noi, da noi donne, come affrontiamo il problema insieme al partner, come siamo in grado di parlarne, di farci capire, di spiegarci, perché mi rendo conto che neanche io, all’inizio, l’ho aiutato tanto”.

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PS → leggi anche la storia di Marta.

(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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