Domande Frequenti

La menopausa è una fase naturale nella vita di una donna in cui cessano i cicli mestruali e diminuisce la produzione di ormoni come estrogeni e progesterone, segnando la fine dell’età fertile.

In questa fase della vita, nella quale si entra mediamente intorno ai 51 anni (in Europa), le mestruazioni cessano definitivamente. Le ovaie non producono più estrogeni ed è per questo motivo che il ciclo si interrompe.

Dopo almeno 12 mesi di assenza totale di ciclo mestruale si può dire di essere in menopausa.

La menopausa vera e propria può essere preceduta da un momento di transizione, chiamato perimenopausa, nel quale possono comparire una serie di disturbi tipici come vampate di calore e sudorazioni notturne.

Durante la perimenopausa e la menopausa è importante che un ginecologo ti segua costantemente, non solo con un intento preventivo rispetto a malattie che possono essere più frequenti con gli anni che passano, ma anche per conservare il tuo benessere quotidiano e intimo a lungo.

 

 

L’età nella quale si entra in menopausa è fortemente soggettiva, tuttavia per la maggior parte delle donne è compresa tra i 45 e i 55 anni. Ma non è sempre così.

Esistono casi di menopausa precoce, che può manifestarsi tra i 40 e 45 anni, e menopausa tardiva tra i 55 e 60 anni. La menopausa prematura infine può arrivare anche prima dei 40 anni, ma è abbastanza rara, solo l’1-2% di donne la manifesta.

 

>> Ecco un articolo per approfondire il tema “età della menopausa”:

Referenze

  1. Sigma Canadian Menopause Society. www.sigmamenopause.com

C’è un’ampia varietà di disturbi associati alla menopausa che vengono comunemente definiti “sintomi”, anche se il termine è improprio.

 

La menopausa è un evento perfettamente naturale e non è una malattia: dunque non ha sintomi, che sono invece propri di una situazione patologica. Tuttavia molte donne parlano di sintomi della menopausa nel senso che sono manifestazioni che si possono associare proprio a questa condizione.

 

In menopausa si possono manifestare sintomi sia fisici che psicologici. I principali sono:

Referenze

  1. NHS. Menopause. www.nhs.uk [Ultimo accesso Marzo 2015]

Una normale visita dal ginecologo è sufficiente a verificare la menopausa di una donna. In alcuni casi, possono essere anche richiesti dei test per misurare i livelli ormonali.
Il ginecologo può esserti di enorme aiuto proprio durante questi anni.

 

È importante effettuare  una visita ginecologica ogni anno, salvo diverse indicazioni dello specialista curante.

A volte, secondo il giudizio del medico, potrebbero rendersi utili esami specifici per la menopausa.

 

Se vuoi un consulto o un secondo parere, puoi scegliere un ginecologo esperto in menopausa vicino a casa tua, inserisci il CAP per una ricerca mirata.

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Ogni donna è diversa e pertanto ogni menopausa è diversa. Alcune donne non manifestano disagi, altre invece possono soffrirne; oltre ciò, ci sono le condizioni generali di salute da tener presenti e la storia anamnestica.

 

Ecco perché è importante che sia il tuo ginecologo ad indicarti il trattamento migliore per il tuo, specifico, stato generale.

Ci sono molte opzioni di trattamento ed è importante seguire il consiglio di uno specialista.

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La menopausa è un evento naturale e quindi, se vissuta con consapevolezza, può non influire sulle condizioni generali di salute né essere – da sola – all’origine di malattie e patologie.

 

Quel che può accadere, però, è che il nuovo assetto ormonale insieme a uno stile di vita non adeguato e alla mancanza di controlli regolari e prevenzione costante, possano aumentare il rischio di alcune condizioni di salute.

 

Osteoporosi, problemi cardio-circolatori (come l’ipertensione) o l’Atrofia Vulvo-Vaginale, sono problematiche più frequenti nelle donne over50 che però check-up medici costanti possono rilevare precocemente per una migliore risoluzione dei sintomi e un benessere quotidiano di lunga durata.

Per mantenere una buona salute durante la menopausa, è importante:

 

  • seguire una dieta equilibrata per l’età con il giusto apporto di nutrienti e minerali e con un apporto calorico generalmente ridotto, considerando il naturale rallentamento del metabolismo
  • fare esercizio fisico regolarmente e in modo coerente con la tua forma fisica:
    non c’è bisogno di fare grandi sforzi atletici ma ci si può adeguare via, via alle proprie condizioni sempre con il consiglio necessario del medico
  • dormire a sufficienza
    che per una donna di oltre 50anni significa un tempo compreso fra le 5 e le 9 ore. Anche per dormire bene sono importanti le abitudini alimentari e l’esercizio fisico. Inoltre, se c’è qualche problema, si può intervenire efficacemente, sempre con il consiglio del medico
  • cercare di ridurre lo stress per il tuo benessere quotidiano.
    Se ti accorgi di essere più nervosa, più triste, più stanca o sovraccarica del solito, hai il diritto e il dovere di prenderti cura della tua quotidianità provando a intervenire in modo olistico sul tuo benessere. I metodi sono tanti, dallo yoga all’aiuto di uno psicoterapeuta: non rinunciare in partenza!

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La menopausa può influire sulla vita sessuale perché la fine della vita fertile comporta alcune modificazioni nella zona intima.

 

In primis si parla di secchezza vaginale, un disturbo che potrebbe rendere più difficile avere rapporti e, quando questi dovessero comunque avvenire, provocare dolore, bruciore, piccole lesioni. Se questo avviene è normale che il piacere di un rapporto venga, naturalmente, ridimensionato.

 

In alcuni casi poi, se la secchezza, i pruriti e le piccole perdite vengono sottovalutati per molto tempo, l’atrofia delle mucose vulvo-vaginali può tendere a peggiorare, fino a rendere doloroso persino il contatto con la biancheria intima.

 

Accanto a ciò può verificarsi in alcuni casi la diminuzione del desiderio e quindi una riduzione della frequenza e della qualità delle relazioni intime. Questo potrebbe comportare anche una minore attività cellulare della zona intima e comportare una sempre minore ossigenazione e un più rapido peggioramento dell’atrofia.

Dunque mantenere una vita intima attiva si può ed è anche un modo per mantenere il benessere intimo più a lungo: esistono trattamenti e soluzioni per affrontare questi problemi che puoi discutere con il tuo ginecologo senza vergogna.

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Anche se la fertilità diminuisce durante la perimenopausa, una gravidanza è ancora possibile fino a quando una donna non abbia avuto 12 mesi consecutivi di assenza di mestruazioni.

Quando il ginecologo, attraverso i risultati degli esami, conferma l’ingresso in menopausa non si può più verificare una gravidanza perché le ovaie sono “a riposo” e non producono più ovuli.

È importante comunque utilizzare metodi contraccettivi adeguati che possono preservare da malattie sessualmente trasmissibili.

 

Referenze

  1. Parish SJ, et al. Int J Women’s Health 2013; 5: 437–447

Le donne che sperimentano i sintomi dell’Atrofia Vulvo-Vaginale dovrebbero tentare di condividere i sintomi con il proprio compagno.

 

Le donne che non curano questa condizione spesso riferiscono che ciò pregiudica il piacere del rapporto e ben 6 donne su 10 evitano del tutto l’intimità a causa di secchezza, dolore e sanguinamento. Questi fattori possono provocare, oltre al disagio, anche un forte imbarazzo, specialmente in occasione di nuove relazioni. Una cosa che può pregiudicare la relazione.

 

Per questa ragione si può dire che l’Atrofia Vulvo-Vaginale può avere un impatto negativo sulla vita di coppia.

 

Per questo motivo è importante avere una conversazione aperta e parlare delle tue emozioni con il partner. Gestire l'Atrofia Vulvo-Vaginale si può, ma nella coppia è importante sapere ciò che senti e che provi altrimenti sarà difficile “prendere le misure”, agire di conseguenza e tornare ad avere una vita intima appagante e piacevole.

Insieme è ugualmente importante parlare apertamente con il ginecologo e informarsi circa le opzioni di trattamento disponibili per i disturbi che si possono manifestare.

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Referenze

  1. Kingsberg SA, J Sex Med. 2013 Jul;10(7):1790-9
  2. Nappi RE, Climacteric. 2012 Feb;15(1):36-44
  3. Nappi R, et al. Maturitas 2015; 81:183