Il 90% delle donne riferisce sintomi come seccheza e dolore durante il rapporto ma in poche trovano il coraggio di raccontare il proprio malessere al ginecologo. Questi i dati che rivela un recente studio epidemiologico condotto su 1200 donne italiane di età compresa tra i 45 e i 75 anni. 

Articolo a cura della prof.ssa Rossella Nappi, ginecologo presso la Clinica Ostetrica Ginecologica IRCCS Policlinico S. Matteo  – Università degli Studi di Pavia

1.200 donne italiane tra i 45 e i 75 anni hanno partecipato ad un recente studio, EVA, che ha messo a fuoco la condizione di atrofia vulvo-vaginale (AVV). I dati raccolti dimostrano che è proprio la carenza ormonale, che si verifica più o meno intorno ai 50 anni, a causare i numerosi sintomi che possono manifestarsi in questa fase della vita, compresi i disturbi dell’apparato uro-genitale che sono parte integrante dell’atrofia vulvo-vaginale, una condizione cronica e progressiva facilmente diagnosticabile nel corso di una visita ginecologica.

Atrofia Vulvo Vaginale: il coraggio di raccontare i tuoi disagi

Nonostante siano moltissime le donne che soffrono per le conseguenze dell’AVV, in poche trovano il coraggio di raccontare i propri malesseri al ginecologo. Secondo quanto emerge dallo studio EVA, le donne raccontano dei propri sintomi e ricevono una diagnosi di AVV quando la condizione è già severa.

Parlare apertamente di secchezza vaginale, dolore durante i rapporti, bruciore, prurito, ecc. aiuta a prendere coscienza del proprio corpo, un passo fondamentale per prendersi cura di sé.

Dalla studio emerge anche che le terapie utilizzate con maggior frequenza per trattare la AVV, come lubrificanti, idratanti e terapie con estrogeni locali, non sempre soddisfano pienamente le donne da un punta di vista sia dell’efficacia che della comodità d’uso; i trattamenti locali risultano, infatti, poco adatti ad una somministrazione costante e continuata nel tempo e possono compromettere la spontaneità nel rapporto di coppia. In sintesi, si arriva tardi ad una diagnosi e quando si inizia un trattamento lo si interrompe molto spesso continuando così a soffrire di disturbi che diventano sempre più severi.

Raccontare precocemente i sintomi al vostro ginecologo e valutare con lui la terapia più adatta alle vostre esigenze e al vostro stile di vita e molto importante.

La diagnosi corretta, comincia da te.

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