La menopausa regala i superpoteri. Un articolo “alla faccia” di chi ci considera la terza età

di Rossella Boriosi
Autrice del libro “Nega, ridi, ama. Diario tragicomico di una menopausa”, Giunti.

Nell’accezione comune, l’età in cui una donna entra in menopausa è considerata “critica” perché ufficializza la fine della giovinezza portando con sé disagi fisici e psicologici, smarrimento e senso di inadeguatezza. Questo accade perché l’accezione comune non è aggiornata: ormai si può evitare di parlare di prima, seconda o terza età perché c’è un’unica, grande età di mezzo (a cui, in effetti, la menopausa regala i superpoteri)

Una donna, le sue (vere) 3 età

Ogni donna ha almeno tre età: anagrafica, sociale e percepita. La prima compare sui documenti di identità, la seconda è quella che il mondo ci riconosce, la terza si rivela rispondendo in sovrappensiero alla domanda “Quanti anni hai?”.

Quasi mai le nostre età viaggiano in parallelo, ce n’è sempre una che va sollecitata e un’altra a cui va ordinato di rallentare. Loro, di solito, neanche ascoltano: ostinate e sorde ai richiami giorno dopo giorno perdono il passo, inciampano, si disallineano finché un mattino, al risveglio, le troviamo completamente fuori sincrono.

In piedi davanti allo specchio ci sentiamo le stesse di sempre ma il nostro corpo no, lui si sente in menopausa, ci dice che stiamo invecchiando; peggio ancora, il mondo gli dà ragione. Ecco allora riaffiorare sensazioni di incertezza e smarrimento che speravamo esserci lasciate alle spalle: se non siamo più giovani – e decisamente non siamo ancora anziane – allora cosa siamo?

Facile: siamo Perennial.

A volte è solo questione della giusta terminologia.

“Nomina sunt consequentia rerum” e in questo neologismo ci rispecchiamo ché se c’è una cosa che proprio non ci piace è essere connotate anagraficamente, non perché intente a perseguire un irraggiungibile ideale di gioventù, ma perché estranee agli stereotipi legati alla nostra età, che è fluida.

Solo qualche decennio fa saremmo state definite “di mezza età”, oggi siamo donne dell’età di mezzo: la differenza è enorme. L’età di mezzo comprende un universo eterogeneo di madri tardive e nonne in carriera, cinquantenni irrisolte e ventenni da molto tempo, tanto che il pragmatismo aglosassone ha risolto il problema parlando di ageless generation – generazione senza età.

“Le donne dell’età di mezzo – o Perennial, se preferisci – sono le madri reali e putative della Generazione X, cioè madri dei nati tra gli Anni Ottanta e il Duemila” – Spiega Serena, orgogliosa rappresentante della categoria – “Ma mentre di questa di cui si conoscono desideri e idiosincrasie, ambizioni e paturnie, le Perennial rappresentano un fenomento transgenerazionale refrattario a ogni categorizzazione. L’unico sistema per individuarle è misurare il loro livello di estradiolo: credo infatti che il solo tratto distintivo sia nell’essere fisiologicamente in menopausa o in procinto di entrarci. Come questa venga affrontata, poi, è ancora un altro discorso ancora: ho amiche che hanno pianto davanti all’inevitabile e altre che hanno festeggiato una personale festa di liberazione, altre ancora così indaffarate da non essersi accorte di aver esaurito la riserva ovarica, ne hanno preso atto solo quando le figlie hanno lamentato la scomparsa degli assorbenti dalla lista della spesa.”

Perennial: il mistero donne refrattarie a ogni catalogazione.

Non posso che annuire vigorosamente all’analisi della mia amica. Pur essendo ovunque, noi Perennial rappresentiamo un mistero – e infatti iL'Atrofia Vulvo-Vaginale interessa una donna su 2 media non sanno come approcciarci: quando si rivolgono a noi usano un’affettazione più adatta alle nostre nonne o ci lusingano proponendo un ideale di gioventù che non ci rappresenta né ci interessa più. Siamo così inafferrabili che un’agenzia di marketing americana ha tentato di decrittarci conducendo uno studio su un campione di 500 donne dai quaranta ai sessant’anni, pubblicandone poi i risultati nel magazine The Telegraph. Lo studio ha evidenziato che le appartenenti a questa fascia di età sono donne dalla vita piena, interessate al mondo e lontane – nell’aspetto, nelle aspirazioni e nello stile di vita -, dalle loro madri quando queste avevano la loro stessa età.

Insomma. Informazioni che sarebbe stato possibile reperire parlando con Serena.

Per affrontare i problemi legati all’età, è sufficiente eliminare l’età

“Proprio così.” conferma lei “Le donne dell’età di mezzo non si riconoscono nell’accezione comunemente data alla mezza età, quella secondo la quale la menopausa ufficializza l’ingresso nella fase discendente della vita portando con sé disagi fisici, aspetto dimesso e atteggiamenti rinunciatari. Al contrario, a noi donne dell’età di mezzo la menopausa regala i superpoteri perché ci libera da fluttuazioni ormonali e da cicli dolorosi portando stabilità umorale e presenza a noi stesse, conoscenza dei propri limiti e coraggio per superarli”.

Porta anche la presbiopia, Serena.

“Quella non è altro che la metafora della nostra nuova condizione esistenziale: non perdiamo tempo a cogliere il dettaglio, ma abbiamo chiara la visione di insieme”.

Va be’, ma c’è anche altro: vampate di calore, sudorazioni notturne, secchezze vaginali, incontinenza e tanti altri disagi sufficienti a considerare la perennità non una speranza, ma una condanna. Roba da farmi rivalutare la mezza età: almeno si sa che ha un termine!

“Abbiamo superato ben altre avversità” – taglia corto Serena, insofferente alle mie lamentazioni – “menarca improvvisi, innamoramenti da ovulazione e lanci di paracadute durante il ciclo. Vuoi che non si sia in grado di trovare rimedio a una vampata di calore?”

Serena ha ragione, al solito. Non possiamo raccontarci che la menopausa sia l’età dell’oro nella vita di una donna – anche se ha vantaggi che troppo spesso vengono taciuti – ma nemmeno possiamo fingere che i quarant’anni che l’hanno preceduta, tra malumori premestruali e cicli ballarini, siano poi stati così divertenti. E se siamo riuscite a eludere una volta per tutte i disagi legati alla prima metà delle nostre vite, vuoi che non si sappia navigare nelle acque tranquille della seconda metà? Soprattutto se abbiamo validi alleati.

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(*) Referenze

  • Nappi RE, Climacteric 2015; 18: 233-240
  • Nappi RE and Kokot-Kierepa M. Climacteric 2012; 15:36-44
  • Nappi RE, et al. Maturitas 2013; 75:373-379

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