Vitamina D in menopausa: perché è importante e dosaggio

vitamina D

La vitamina D ha effetti noti sulla salute delle ossa, ma anche effetti meno conosciuti e estremamente benefici in menopausa: te li indichiamo in questo articolo.

Un articolo pubblicato sulla rivista scientifica Menopause* ha reso noto il nesso che c’è fra carenza di vitamina D in menopausa e l’aumento del rischio di sviluppare malattie come il diabete, l’ipertensione o di avere una tendenza all’eccesso di colesterolo nel sangue.

Il nesso è stato trovato nel legame già noto fra la presenza di vitamina D nel sangue e la produzione di estradiolo, un ormone steroide estrogeno estremamente importante per il benessere della donna dopo la menopausa. Questo ormone viene prodotto naturalmente dal corpo femminile e, in parte minore, anche maschile e contribuisce allo sviluppo sessuale e alla regolazione dei cicli mestruali durante l’età fertile. La produzione di estradiolo rallenta con l’avvicinarsi della menopausa in modo soggettivo, variando da donna a donna.

Lo studio ha verificato che le donne che presentano una concentrazione maggiore di estradiolo sono anche quelle che contemporaneamente fanno registrare più alti livelli di vitamina D nel sangue; viceversa le donne con bassi livelli di vitamina D tendono anche ad avere livelli più bassi di estradiolo.

Ecco perché la vitamina D può realmente contribuire al tuo benessere in menopausa, riducendo i disturbi tipici del periodo e abbassando il rischio di osteoporosi e di fragilità ossea, ma anche di una serie di altre patologie metaboliche.

A questo punto ti stai certamente chiedendo com’è la tua situazione e cosa puoi fare per saperlo. Continua a leggere questo articolo per avere tutte le risposte che cerchi.

Carenza di vitamina D in menopausa: oltre il 65% delle donne ne soffre

È una di quelle cose delle quali si parla poco, perché una carenza vitaminica, tutto sommato, suona come qualcosa di innocuo. Però se guardiamo i dati capiamo che è davvero importante tenere la vitamina D sotto controllo.

Durante un congresso di ASON, l’Associazione di specialisti ortopedici, fisiatri e reumatologi, è emerso un dato molto significativo: il professor Michael Holick, endocrinologo dell’Università di Boston, ha illustrato come la carenza di vitamina D sia ormai epidemica nel mondo occidentale**. In particolare le donne in menopausa e post-menopausa presentano una carenza di vitamina D nel 65-75% dei casi (in modo variabile da Paese a Paese).

Come puoi sapere se rientri in questa casistica?

Come puoi sapere quali sono i tuoi valori di vitamina D?

La risposta è molto semplice: puoi eseguire un’analisi del sangue ma ti consigliamo, in ogni caso, di parlarne prima con il tuo medico. Potrebbe chiederti di effettuare anche analisi generali       per verificare anche altri parametri che possono essere significativi in relazione a una eventuale carenza di vitamina D.

Quali sono i valori di riferimento (dosaggio) della vitamina D in menopausa?

Come ogni valore riportato nella tabella dei risultati delle analisi del sangue, potrai subito controllare se i tuoi valori sono nella norma visto che quasi tutti i laboratori riportano anche i riferimenti massimi e minimi.

In ogni caso devi sapere che i valori sono considerati nella norma se sono compresi fra i 30 ng/ml di vitamina D (25 OH) e i 100 ng/ml.

Se i tuoi esami rivelano una carenza di vitamina D, parlane con il tuo medico e con il tuo ginecologo, ci sono molti modi per poterla reintegrare e lasciare che torni ai livelli normali e un professionista potrà consigliarti quello più adatto alla tua persona e al tuo stato di salute. Anche se ti diremo come puoi reintegrarla, ti raccomandiamo di non provare uno di questi metodi senza parlarne prima con il medico.

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Reintegrare la vitamina D: alimentazione, movimento e sole

Che cos’è la vitamina D?

Si tratta di una molecola importante per l’organismo che, a differenza di tutte le altre vitamine, il nostro corpo è in grado di sintetizzare da solo: basta esporsi al sole.

Per il 10% prendiamo vitamina D dall’alimentazione

L’apporto di vitamina che il nostro corpo può avere dagli alimenti è circoscritto a una quota tutto sommato piccola, rispetto ad altre fonti. Pesce, fegato, carne in genere e soprattutto olio di fegato di merluzzo – che ne è particolarmente ricco ma che non rientra nelle nostre abitudini alimentari – possono fornire una quota che si aggira intorno al 10% del nostro fabbisogno. Questo perché la vitamina D è sì presente in questi alimenti, ma solo in minima parte.

Il sole è (quasi) tutto ciò che ti serve per la vitamina D

La nostra vita si svolge per lo più all’interno di case, uffici, automobili, locali. Posti nei quali essere colpiti da raggi solari in modo diretto è praticamente impossibile. Anche per questo motivo molti medici e specialisti consigliano di esporsi al sole almeno per 15 minuti al giorno con braccia, collo, viso e mani scoperte.

D’altro canto c’è anche chi sostiene che, essendo la vitamina D liposolubile, saremmo in grado grazie al grasso corporeo di fare scorte e accumulare questa molecola. In questo senso alcuni sostengono che una o due settimane al mare durante l’estate potrebbero essere sufficienti a garantire un normale livello di vitamina D anche in inverno.

Un po’ di sport per preservare ossa e muscoli

Come è noto la vitamina D previene l’osteoporosi, “proteggendo” le ossa anche dal normale invecchiamento. Ma c’è di più. La vitamina D è importante anche per le fibre muscolari: è in grado di aumentare la forza e rallentare la perdita di massa magra fisiologica con l’età.

Naturalmente per far sì che il muscolo continui ad essere tonico e prestante è importante un buon allenamento, anche leggero, ma costante: passeggiare all’aria aperta e a passo svelto, fare jogging se sei abituata già a farlo, allenarsi al parco o in riva al mare, sono buone abitudini che ti permettono di giovare dei raggi solari e contemporaneamente dei benefici dello sport.

* Link allo studio Menopause

** Link al paper del congresso ASON

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