Reumatismi e dolori articolari nelle donne over50

dolori articolari

Dopo i 50 anni e, in particolare, dopo la menopausa possono evidenziarsi dolori articolari e reumi del tutto nuovi. Sono dolori che compaiono in situazioni particolari (al mattino o al cambio di stgione, ad esempio) ma che vanno osservati, prevenuti e curati. 

Le alterazioni nel rapporto di equilibrio tra livelli di estrogeni e progesterone che sono normali e fisiologiche durante la menopausa, possono avere effetti sul sistema muscolo-scheletrico e dare luogo a:

  • reumatismi (cioè stati infiammatori)
  • dolori osteoarticolari a carico di muscoli, legamenti, cartilagini e ossa
  • osteoporosi

Questo spiega perché, soprattutto dopo i 50, molte donne (in misura di gran lunga maggiore rispetto agli uomini) lamentano dolori alle gambe, soprattutto ad anche e femori o alle ginocchia ma anche a braccia e mani.

Reumatismi e dolori osteoarticolari in menopausa: perché può essere “colpa” degli estrogeni

Il sistema osteoarticolare costituisce un pilastro essenziale per la salute. La corretta mobilità è essenziale allo svolgimento delle azioni quotidiane. Per fattori del tutto personali (ogni donna è diversa, pertanto anche ogni menopausa è diversa) può risentire di dolori e perdita di funzionalità .

Questo basta per farti comprendere a pieno quanto sia importante curare la salute dell’apparato muscolo-scheletrico sia dal punto di vista medico, in caso di alterazioni della sua funzionalità, che dal punto di vista di un sano stile di vita, utile a mantenere il peso corporeo sotto controllo e muscoli e legamenti in allenamento.

Non è tutto, però, perché come abbiamo detto un ruolo importante per la salute dell’apparato muscolo-scheletrico è svolto anche dagli ormoni. Vediamo nello specifico perché il calo di estrogeni può essere causa di reumatismi e dolori osteoarticolari nelle donne in menopausa (considerando sempre anche la storia di ogni singola persona, che può annotare fratture, lesioni, infortuni, specie se si è praticata attività agonistica):

  • È scientificamente provato che gli ormoni in età fertile contribuiscono a ridurre del 60-80% il rischio di dolori articolari (fonte Fondazione Graziottin). Questo spiega perché, quando la loro produzione si riduce in menopausa, possono aumentare le probabilità di avvertire dolori articolari soprattutto se si ha una familiarità con l’artrosi. Non a caso, a partire dall’età della menopausa i casi di artrosi triplicano nelle donne rispetto agli uomini
  • Gli ormoni garantiscono anche una corretta idratazione di pelle e tessuti, così in menopausa può verificarsi anche scarsa idratazione di legamenti, muscoli, cartilagini e ossa. Quando ciò accade, aumentano anche le probabilità di infiammazione e proprio da questo stato può derivare il dolore (è il caso dei reumatismi)
  • Gli estrogeni stimolano la produzione di collagene, una proteina preziosissima per nutrire la pelle, mantenerla elastica e favorirne la capacità di rinnovamento (torniamo al discorso rughe). Il collagene è importante anche per mantenere elastici i legamenti e i muscoli e questo spiega perché una sua carenza può compromettere l’elasticità (di conseguenza la mobilità e la funzionalità) dell’apparato osteoarticolare.
    A tutto questo va aggiunto che con l’avanzare dell’età è normale che si verifichi una perdita progressiva di tono e di massa muscolare, complice anche il fisiologico rallentamento del metabolismo. Questo può comportare un aumento di peso e dunque far crescere lo sforzo richiesto a muscoli e ossa per mantenere gli stessi ritmi di sempre. Un peso contenuto, ovvero in linea con la propria forma, è importante anche per limitare dolori e infiammazioni muscolo-scheletriche.
  • Anche la psiche, in menopausa, potrebbe contribuire a peggiorare o cronicizzare situazioni di dolore osteo-articolari e muscolari. Si tratta della fibromialgia, una condizione che non è stata ancora chiarita del tutto, tanto che è nota come “il dolore che viene dalla mente”

Reumatismi e dolori osteoarticolari in menopausa: quali possono essere le conseguenze

I processi infiammatori e dolorosi a carico di legamenti, tendini, articolazioni ed ossa possono favorire posture sbagliate e rendere cronici atteggiamenti che possono degenerare in vere e proprie deformazioni degli arti interessati specialmente se queste conseguenze non vengono rilevate, non vengono corrette e le cure vengono procrastinate.

A lungo andare, inoltre, reumatismi e dolori osteoarticolari possono provocare anche la perdita di elasticità e di spessore dei dischi intervertebrali, una situazione piuttosto frequente specialmente nelle persone che hanno condotto una vita sedentaria. Questa situazione, oltre al – tristemente noto! – mal di schiena, può comportare:

  • aumento del rischio di microfratture e fratture
  • maggiore predisposizione all’artrosi per effetto della progressivo danno alle cartilagini
  • perdita di statura dovuta alla riduzione dello spazio tra le vertebre
  • peggioramento delle scoliosi pregresse e delle dismetrie, che già a partire dal primo anno dopo la menopausa possono aggravarsi se si verifica un assottigliamento asimmetrico dei dischi intervertebrali

Per limitare gli effetti della perdita di tono dei dischi e le posture scorrette c’è una sola soluzione naturale che è quella di rinforzare la massa muscolare con l’allenamento. Bisogna fare attività fisica costante, perché il tono muscolare possa sostenere e proteggere. È per questo che è particolarmente importante il movimento, specialmente dopo i 50 anni: aiuta davvero ad avere una vita sana più a lungo.

Reumatismi e dolori osteoarticolari in menopausa: cosa fare e come prevenirli

Se noti che qualcosa non va e sai che non ci sono motivi specifici per i quali avverti dolore a un arto o alla schiena – come può essere una caduta o un trauma – rivolgiti al tuo medico. Non agitarti, potrebbe essere una piccola infiammazione da curare, ma è importante prendersene cura per evitare peggioramenti.

Puoi parlarne anche con un ginecologo, meglio se esperto in menopausa, con il quale è bene prendere appuntamento periodicamente (almeno una volta l’anno) per controllare il tuo stato diL'Atrofia Vulvo-Vaginale interessa una donna su 2 salute, prevenire i più comuni disturbi che colpiscono le donne alla fine dell’età fertile (come l’Atrofia Vulvo Vaginale) e seguire e “agevolare” i cambiamenti del tuo corpo arrivati con la menopausa.

Fare prevenzione rispetto a reumatismi e dolori osteoarticolari significa adottare uno stile di vita sano e già questo può fare molto per ridurre al minimo dolori e infiammazioni.

Se vuoi stare bene, più a lungo, dovresti adottare subito queste 4 regole auree che sono alla base non solo di un apparato muscolo-scheletrico sano, ma anche di una vita sana. Oltre a ridurre dolori e fastidi, queste buone regole possono aiutarti in generale a ritrovare la serenità fisica.

  • sana alimentazione sia perché l’organismo in menopausa ha dei fabbisogni specifici (soprattutto per calcio, vitamina D e acqua) sia perché mantenere il peso corporeo sotto controllo è fondamentale per non gravare sull’apparato scheletrico e soprattutto sulle gambe, che devono sostenere quotidianamente tutto il corpo
  • attività fisica costante e giusta per il tuo grado di allenamento. Sono sufficienti piccoli esercizi di tonificazione (anche in acqua) uniti allo stretching per mantenere il tuo corpo efficiente, elastico, flessibile e ossigenato anche quando la riduzione di collagene e idratazione si farà sentire sulla tua mobilità. Il movimento mantiene i muscoli attivi e la circolazione efficace. Questo significa più sangue ai tessuti, quindi più ossigeno quindi meno radicali liberi, rughe, infiammazioni, dolori e decadimento. Un pacchetto sufficiente per scegliere di iniziare adesso per andare a camminare o di iscriverti in palestra. Qui trovi un suggerimento specifico sugli esercizi del benessere dopo i 50.
  • fumo e alcool dovrebbero essere evitati o limitati al massimo, così come stili di vita stressanti, perché possono comportare un calo delle difese immunitarie e dunque peggiorare le condizioni dolorose.
  • Prevenzione, prevenzione e ancora prevenzione perché non c’è modo migliore per limitare le probabilità di ammalarsi. Quindi, almeno una volta all’anno, fai una visita dal ginecologo, un esame del sangue, delle urine e delle feci e una mammografia: possono davvero salvaguardare il tuo benessere.

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