Depressione: la malattia che spaventa le donne dopo i 50

depressione

Oltre il 50% delle donne che interagisce con noi cerca informazioni su problemi che riguardano disturbi dell’umore. Cerchiamo di capire meglio di cosa parliamo.

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Mi sento giù, ho l’umore a terra, non riesco a reagire alle situazioni, sono spesso negativa”. Queste affermazioni sono legate ad un momento psichico ed emotivo che molte donne potrebbero attraversare durante la menopausa. Sì, ci sono delle ragioni per le quali in menopausa l’umore può peggiorare. Non è un caso, dunque, se oltre il 50% delle donne che utilizza la nostra chat cerca informazioni sui disturbi dell’umore come, per l’appunto, umore depresso e ansia: sei in buona compagnia!

Battute a parte, questa tendenza momentanea ad essere più sensibile emotivamente, magari ad avere il pianto facile o a sentirti giù di corda è abbastanza comune e non deve spaventare. Puoi parlarne con un medico o con il ginecologo che saprà darti i consigli più giusti per la tua situazione.

Ma attenzione: non parliamo di depressione vera e propria, una evidenza clinica che ha tutt’altre prerogative e conseguenze e che va trattata opportunamente.

Qui parleremo piuttosto di un momento psicologicamente complicato che dovrebbe passare per l’accettazione di una nuova situazione: sbalzi ormonali, le sfide quotidiane, il corpo che cambia, la vita di coppia che cambia, quella lavorativa che deve andare avanti, sono variabili che, se sottovalutate, possono interagire per creare un ambiente favorevole alla tendenza all’umore depresso, alla negatività. Insomma: ad un momento non certo pienamente felice della vita.

Ma mantenere soddisfazione personale e benessere quotidiano deve essere un impegno personale e puoi lavorare attivamente per trovarla, innanzitutto parlando dei tuoi problemi con uno specialista.  

Facciamo chiarezza: cos’è la depressione vera e propria

Bisogna fare molta attenzione ai termini, parlando di problemi di natura psichica. In particolare quando parliamo di depressione, una vera e propria patologia che può interessare tutte le età e i generi ed è molto diversa dall’umore depresso oppure quella sensazione di abbattimento, affaticamento o tristezza che occasionalmente puoi avvertire in menopausa.

I riferimenti scientifici offrono della depressione una definizione ben precisa. Intanto può essere più correttamente indicata come depressione maggiore o disturbo depressivo maggiore e si tratta diuna situazione comune (secondo l’OMS oltre 280 milioni di persone, più donne che uomini, soffrirebbero di depressione con un enorme costo sociale) e gravemente invalidante.

La depressione maggiore può comprendere sintomi come:

  • profonda tristezza
  • apatia e perdita della vitalità
  • perdita di interesse verso le normali attività quotidiane
  • pensieri ricorrenti negativi, pessimistici o di morte
  • disturbi nelle funzioni cognitive
  • Sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati
  • disturbi del sonno o insonnia vera e propria
  • disturbi alimentari, perdita o aumento sensibile di peso

Il riferimento per la diagnosi di depressione è il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) che include anche un fattore temporale (un periodo di almeno 2 settimane per almeno 5 sintomi fra quelli elencati sopra) oltre a quello legato alla tipologia del sintomo. Il Manuale, in più, indica che questi disturbi devono comportare un disagio clinicamente significativo, oltre a compromettere la funzionalità sociale della persona.

Probabilmente, se sei in menopausa e ti capita spesso di essere più nervosa, pessimista o sensibile del solito, si tratta di un disturbo – e quindi non della patologia vera e propria – che può essere correlato ai cambiamenti che il tuo corpo sta subendo in questo periodo

Umore depresso o sensibilità emotiva: un disturbo che può essere legato alla menopausa

Perché la menopausa può comportare un peggioramento dell’umore?

Esiste una motivazione biologica che può avere un impatto sulla qualità dell’umore e sul benessere quotidiano e, ancora una volta, protagonisti sono gli ormoni sessuali, cioè quelli prodotti dalle ovaie (progesterone, estradiolo e testosterone) la cui produzione ridotta ha come effetto primario la scomparsa del ciclo mestruale.

Insieme ad essi, cala anche la produzione surrenale di DHEA (Deidroepiandrosterone) che viene considerato come precursore di androgeni ed estrogeni, una vera “linfa di giovinezza” che dopo i 20 anni inizia a diminuire di concentrazione.

Si tratta quindi di una carenza di ormoni che provoca una sorta di reazione a catena nel corpo femminile, coinvolgendo altre ghiandole – come tiroide – e interferendo anche con altre funzioni, come quelle del microbiota intestinale che èin grado di metabolizzare ormoni.

Tutti questi distretti del corpo che rispondono attivamente all’esaurimento ovarico coinvolgono infine anche il cervello e le sue funzioni principali:

  • quella neurovegetativa, che può rendere più complicata la gestione del sonno e del riposo
  • quella limbica, che interviene nella sfera affettiva e sulla vera e propria regolazione dell’umore e delle emozioni
  • la sfera cognitiva, che si può tradurre, in particolare, in un deficit dell’attenzione o difficoltà alla concentrazione con la ricaduta psicologica importante di avere la sensazione che alcune operazioni sia più difficili, oppure di farci sentire inadeguate a certi lavori.

È chiaro che un sonno disturbato, discontinuo, un umore altalenante o un nervosismo latente, peggiorato dalla stanchezza per il cattivo riposo, una sensazione di impotenza o inadeguatezza rispetto ai doveri della vita, può agevolare l’insorgere di una profonda rassegnazione, di una certa tristezza o di una certa fragilità nella gestione delle emozioni, può portare a “sentirti uno straccio”.

E la vita intima? Anche la sessualità ha il suo peso nella stabilità emotiva

Se avere un rapporto diventa più difficile dopo la menopausa, non è detto che questa debba essere la norma. Una vita intima attiva e soddisfacente ha una grande importanza per il benessere quotidiano e può intervenire attivamente per riportare l’umore al suo posto.

In menopausa, l’Atrofia Vulvo Vaginale potrebbe impedire di vivere l’amore con piacere. Secchezza vaginale, dolore ai rapporti o mancanza di spinta sessuale, di desiderio, potrebbero rendere più complesso un rapporto intimo fino a rinunciarvi completamente con possibili conseguenze sulla stabilità della coppia o sulle relazioni affettive.

Tutto questo scenario può condurre a momenti difficili, anche al livello psicologico avendo un impatto sulla qualità di vita.

Paura della depressione? Parlane con uno specialista

Pensala così: la depressione è una malattia che, come altre, può essere curata. Quindi non serve averne paura ma è cosa di buon senso cercare di prevenirne la comparsa parlando delle tue sensazioni, dei pensieri che hai e dei sintomi con uno specialista.

Uno psicologo o uno psicoterapeuta possono supportarti in un percorso che ti aiuti a riconoscere e gestire i disturbi che senti di avere mentre il tuo ginecologo – una guida che dovrebbe essere presente durante gli anni della menopausa – può aiutare il tuo corpo a recuperare le energie e la salute intima per aiutarti a ritrovare il tuo benessere quotidiano.

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