Colon irritabile: perché influisce sul benessere sessuale?

colon irritabile

La sindrome del colon irritabile porta con sé dei disagi ben noti, meno nota è invece la connessione con le funzionalità genitali.

Crampi, dolore e gonfiore addominale, senso di pesantezza, meteorismo, stipsi ma anche dissenteria. Sono i sintomi più comuni della sindrome del colon irritabile (più conosciuta come colite spastica), un disturbo che colpisce con maggiore frequenza le donne.

Non a caso, l’emotività femminile, l’ansia e lo stress in particolare, sono fattori che possono facilitare la comparsa dei sintomi di questo disturbo. Il nostro intestino, infatti, è considerato a tutti gli effetti un “cervello emotivo” perché “sente” e reagisce agli stati d’animo.

Se però ai fattori psicologici o sociali si aggiungono uno stile di vita non corretto, alimentazione sregolata, sovrappeso, fumo e consumo di alcol, la sindrome del colon irritabile potrebbe diventare ancor peggiore.

Colon irritabile: un disturbo che colpisce soprattutto le donne

Pur in assenza di dati precisi, la Fondazione Veronesi stima che il rapporto tra donne e uomini che soffrono della sindrome del colon irritabile sia circa di 3 a 1.

Per questo motivo si parla molto spesso di colite femminile e di consigli alimentari per tenerne sotto controllo i sintomi, ma si parla poco dei i disagi “secondari” della sindrome del colon irritabile nelle donne:

Non esistono evidenze scientifiche ma ci sarebbero la genetica e il ruolo degli ormoni (degli estrogeni soprattutto) dietro la “predisposizione” tutta femminile a soffrire di sindrome del colon irritabile.

Colon irritabile: cosa succede in menopausa

Gonfiore addominale, senso di pesantezza e stipsi possono essere un corollario naturale della menopausa perché i cambiamenti ormonali fisiologici in questa fase possono avere effetti anche sull’intestino.

In particolare, il calo nei livelli di estrogeni può ripercuotersi sulla funzionalità delle secrezioni salivari e gastriche: dalla loro ridotta attività possono derivare i fastidi del caso.

I disturbi addominali e intestinali, dunque, potrebbero essere alcuni dei segnali più comuni dell’approssimarsi della menopausa, man mano che le variazioni dei livelli di ormoni si fanno sempre più manifeste per indicare che è iniziata la transizione verso la fine dell’età fertile e che l’organismo si prepara alla scomparsa definitiva delle mestruazioni.

Per questi motivi, molte donne temono che i cambiamenti legati alla menopausa possano acuire ulteriormente i sintomi della colite.

La sindrome del colon irritabile peggiora con la menopausa?

No, anzi. In concomitanza con la riduzione della produzione di estrogeni e progesterone, e quindi con la cessazione dell’attività ovarica, crampi e mal di pancia tipici della colite (che nel periodo mestruale tendevano a farsi sentire di più) dovrebbero scemare.

Così, la buona notizia è che, in genere dopo i 50 anni, la colite femminile tende a migliorare spontaneamente. Quello che difficilmente migliora, invece, è il gonfiore addominale: in assenza di patologie, le sue cause principali potrebbero essere legate squisitamente alla menopausa.

In questa fase, inoltre, anche gonfiore alle gambe e ritenzione idrica potrebbero manifestarsi in modo più accentuato sempre per “colpa” degli ormoni.

Colon irritabile: i sintomi meno noti che influenzano le funzionalità genitali

Se vivi la delicata fase di passaggio alla menopausa, dovresti sapere  che in questo periodo il tuo benessere intimo potrebbe essere messo a dura prova dalle variazioni ormonali.

La fine dell’età fertile, infatti, può portare con sé disturbi che potrebbero impattare la funzionalità dei genitali (e di riflesso anche il benessere sessuale) perché dopo i 50 la struttura dell’apparato genitale femminile si modifica e la ridotta produzione di estrogeni e progesterone può aumentare il rischio di fastidi intimi come secchezza, prurito, bruciore, infiammazioni e infezioni.

Le conseguenze di questi disturbi possono essere:

  • dolori al basso ventre, che a loro volta possono peggiorare i crampi addominali provocati dalla sindrome del colon irritabile
  • rilassamento perineale che può essere provocato anche da sforzi eccessivi nell’evacuazione (che la colite potrebbe rendere dolorosa)

Come vedi si tratta di fattori che possono facilmente influire (in negativo) sulla tua qualità di vita: quello che affrontiamo, dunque, è un argomento del quale puoi parlare con il ginecologo senza imbarazzi.

Se avverti un qualunque genere di dolore addominale e/o genitale che si ripropone in modo ricorrente, devi riportarlo al medico, l’unico che può indagarne le cause.

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Colon irritabile e benessere sessuale: i campanelli d’allarme da non sottovalutare

Se crampi e dolori addominali ti accompagnano da un po’ e li hai sempre ricondotti alla sindrome del colon irritabile – con la certezza di una diagnosi del medico – adesso potrebbe capitarti di avvertirli con maggiore intensità durante i rapporti. Come abbiamo detto sopra, potrebbe essere una conclusione un pò affrettata da parte tua quella di dedurre che la menopausa peggiori la colite. Vale la pena, invece, consultare anche un ginecologo.

La dispareunia, il dolore durante i rapporti, infatti, può essere uno degli effetti “fisiologici” della menopausa, perché legata alla naturale riduzione dei livelli ormonali, ma anche il sintomo di una vera e propria patologia: l’Atrofia Vulvo Vaginale.

Si tratta di una condizione patologica molto diffusa perché può colpire circa il 50% delle donne in menopausa: vuol dire 1 donna su 2 dopo i 50 anni.

L’Atrofia Vulvo Vaginale si può manifestare, oltre che col dolore durante i rapporti (fino a renderli impossibili nei casi più severi) anche con:

Se riconosci questi disturbi sul tuo corpo prendi appuntamento con un ginecologo, meglio se esperto in menopausa: potrai parlare con lui anche dei problemi legati alla sindrome del colon irritabile, ma potrebbe essere importante riferirgli pure quest’altra tipologia di fastidi per escludere la presenza di patologie come l’Atrofia Vulvo Vaginale.

In questo caso, la diagnosi precoce si può rivelare fondamentale per trattarla con successo. C’è molto che si può fare per recuperare il benessere intimo ma è necessario informare lo specialista in modo da metterlo nella condizione di individuare i trattamenti risolutivi più adatti a te.

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